Le “Quistioni” dei Rozzi e la dimensione performativa dei testi letterari

Il saggio scandaglia le "Quistioni" dei Rozzi come documento di eccezionale interesse per l’analisi delle interazioni fra oralità e scrittura nella società e nella letteratura del Rinascimento. Da un lato, si rintracciano nel manoscritto pubblicato da Claudia Chierichini gli indizi utili a chiarire – in parte almeno – i tempi, i modi, i mezzi e le persone coinvolte nelle diverse fasi di composizione, performance e trascrizione dei testi recitati dai congreganti, in massima parte novelle. Dall’altro lato, si discutono alcuni gustosi esempi di fenomeni linguistici, sintattici e strutturali che mostrano una vivace dialettica tra composizione premeditata/estemporanea, recitazione, ascolto e fissazione in scrittura, dialettica che si conferma fondamentale per la genesi e le fortune dell’intero genere novellistico (e di non pochi altri nostri generi letterari, in prosa e in rima) e che grazie alle "Quistioni" abbiamo la rara opportunità di osservare ed indagare in piena azione, tanto che il codice senese è al tempo stesso un manoscritto che tramanda un prodotto letterario finito e individuato e un documento che registra un processo creativo nel suo farsi collettivo.