L'Insegnamento di Amenemope, testo sapienziale egiziano composto verso la fine del II mill. a.C., e considerato tra i prodotti più raffinati dell’intero genere letterario, porta a compimento la riflessione su uno degli ideali centrali dell’etica egiziana: quello dell’ “uomo silenzioso”, attestato lungo tutto l'arco cronologico della letteratura come incarnazione di moderazione, rispetto, autocontrollo e superiorità morale, e che in Amenemope si carica, inoltre, di una spiccata connotazione religiosa. Il profilo di questa figura è tracciato, nell'opera, tramite otto menzioni di "tacere/silenzioso", e numerose esortazioni ad astenersi da ogni tipo di replica in situazioni di violenza verbale, e di osservare un atteggiamento quieto e riguardoso nell'approccio al divino. Il ritratto dell' "uomo silenzioso" è tracciato anche per mezzo della costante stigmatizzazione del suo opposto, il "focoso”, il "caldo di bocca": personalità anch’essa riscontrabile con frequenza negli Insegnamenti, ma che in Amenemope assurge a nemico per eccellenza della società civile, inviso a uomini e dèi. L'autore drammatizza il contrasto tra le due figure tramite un uso innovativo di lessico, metafore concettuali e artifici stilistici, alcuni dei quali, insieme a certi passaggi-chiave, saranno tra le ispirazioni del Libro dei Proverbi. Il contributo presenta un prospetto della codificazione culturale del silenzio nell'orizzonte etico dell'antico Egitto, e indaga il rinnovamento del modello del “silenzioso” attraverso il confronto fra le considerazioni espresse in Amenemope e brani analoghi da altri testi sapienziali. Visto sullo sfondo di fenomeni storico-religiosi come lo sviluppo della "pietà personale" di età ramesside, il silenzio egiziano emerge come un concetto ricco di sfaccettature, da costrutto per la negoziazione del potere in una società fortemente gerarchica, a ideale di vita che "tiene in equilibrio cuore e lingua", allontanando il male sulla terra, e soddisfando la volontà divina. The ideal of the ‘silent man’ in the ancient Egyptian ‘Teaching of Amenemope’ ⁣ ⁣ The Teaching of Amenemope, an ancient Egyptian wisdom text dated to the end of the II mill. b.C. brings to completion one of the central ideals of Egyptian ethics: the ‘silent man’, embodiment of moderation, self-control and moral superiority, also laden, in Amenemope, with a strong religious connotation. Furthermore, the author stigmatises its opposite, the ‘fiery one’, whose ‘sins of the tongue’ – quarrelling, aggression, mendacity – disrupt civil coexistence, as based on a fair use of the powerful means of discourse. Amenemope dramatises the contrast with innovative stylistic devices, and some of its notions have been later subsumed by the Book of Proverbs. The paper proposes an outline of the cultural codification of silence in Egyptian ethics and an investigation into the renewal of the model of the ‘silent’. Set against the backdrop of historicalreligious phenomena as the ‘personal piety’ of the New Kingdom, silence emerges as a multifaceted concept, from a construct of social negotiation to a way of life that ‘balances heart and tongue’, averting conflict on earth, and pursuing the will of god.⁣

L’ideale del ‘silenzioso’ nel componimento egiziano ‘L’insegnamento di Amenemope’ / Ilaria Cariddi. - ELETTRONICO. - (2023), pp. 65-88.

L’ideale del ‘silenzioso’ nel componimento egiziano ‘L’insegnamento di Amenemope’

Ilaria Cariddi
2023

Abstract

L'Insegnamento di Amenemope, testo sapienziale egiziano composto verso la fine del II mill. a.C., e considerato tra i prodotti più raffinati dell’intero genere letterario, porta a compimento la riflessione su uno degli ideali centrali dell’etica egiziana: quello dell’ “uomo silenzioso”, attestato lungo tutto l'arco cronologico della letteratura come incarnazione di moderazione, rispetto, autocontrollo e superiorità morale, e che in Amenemope si carica, inoltre, di una spiccata connotazione religiosa. Il profilo di questa figura è tracciato, nell'opera, tramite otto menzioni di "tacere/silenzioso", e numerose esortazioni ad astenersi da ogni tipo di replica in situazioni di violenza verbale, e di osservare un atteggiamento quieto e riguardoso nell'approccio al divino. Il ritratto dell' "uomo silenzioso" è tracciato anche per mezzo della costante stigmatizzazione del suo opposto, il "focoso”, il "caldo di bocca": personalità anch’essa riscontrabile con frequenza negli Insegnamenti, ma che in Amenemope assurge a nemico per eccellenza della società civile, inviso a uomini e dèi. L'autore drammatizza il contrasto tra le due figure tramite un uso innovativo di lessico, metafore concettuali e artifici stilistici, alcuni dei quali, insieme a certi passaggi-chiave, saranno tra le ispirazioni del Libro dei Proverbi. Il contributo presenta un prospetto della codificazione culturale del silenzio nell'orizzonte etico dell'antico Egitto, e indaga il rinnovamento del modello del “silenzioso” attraverso il confronto fra le considerazioni espresse in Amenemope e brani analoghi da altri testi sapienziali. Visto sullo sfondo di fenomeni storico-religiosi come lo sviluppo della "pietà personale" di età ramesside, il silenzio egiziano emerge come un concetto ricco di sfaccettature, da costrutto per la negoziazione del potere in una società fortemente gerarchica, a ideale di vita che "tiene in equilibrio cuore e lingua", allontanando il male sulla terra, e soddisfando la volontà divina. The ideal of the ‘silent man’ in the ancient Egyptian ‘Teaching of Amenemope’ ⁣ ⁣ The Teaching of Amenemope, an ancient Egyptian wisdom text dated to the end of the II mill. b.C. brings to completion one of the central ideals of Egyptian ethics: the ‘silent man’, embodiment of moderation, self-control and moral superiority, also laden, in Amenemope, with a strong religious connotation. Furthermore, the author stigmatises its opposite, the ‘fiery one’, whose ‘sins of the tongue’ – quarrelling, aggression, mendacity – disrupt civil coexistence, as based on a fair use of the powerful means of discourse. Amenemope dramatises the contrast with innovative stylistic devices, and some of its notions have been later subsumed by the Book of Proverbs. The paper proposes an outline of the cultural codification of silence in Egyptian ethics and an investigation into the renewal of the model of the ‘silent’. Set against the backdrop of historicalreligious phenomena as the ‘personal piety’ of the New Kingdom, silence emerges as a multifaceted concept, from a construct of social negotiation to a way of life that ‘balances heart and tongue’, averting conflict on earth, and pursuing the will of god.⁣
2023
978-88-907900-9-6
Tempus Tacendi. Quando il silenzio comunica. Miscellanea internazionale multidisciplinare
65
88
Ilaria Cariddi
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