Il saggio si inserisce in un recente filone di studi riguardanti la figura di Arcangelo Corelli secondo una nuova prospettiva basata su documenti inediti recentemente rinvenuti. Lo studio e la contestualizzazione di una lettera, finora inedita e indirizzata dal compositore al conte Fabrizio Laderchi nel 1681, costituisce il principale oggetto del contributo. Un elemento cruciale che emerge, finora mai documentato, è il rapporto maestro-allievo che ha legato Arcangelo Corelli ad Antonio Veracini, violinista e compositore toscano. La lettera, che costituisce anche una delle rare testimonianze sulla figura di Corelli come maestro di violino, conferma un periodo di apprendistato di Veracini sotto la sua guida di Corelli a Roma nel 1681, evidenziando l'influenza del maestro sulla formazione del giovane violinista toscano. The essay is part of a recent strand of studies on the figure of Arcangelo Corelli from a new perspective based on recently discovered unpublished documents. The study and contextualisation of a letter, hitherto unpublished and addressed by the composer to Count Fabrizio Laderchi in 1681, constitutes the main subject of the contribution. A crucial element that emerges, hitherto undocumented, is the master-pupil relationship between Arcangelo Corelli and Antonio Veracini, a violinist and composer from Tuscany. The letter, which also constitutes one of the rare testimonies on the figure of Corelli as violin teacher, confirms a period of apprenticeship for Veracini under Corelli's guidance in Rome in 1681, highlighting the influence of the maestro on the young Tuscan violinist's training.
«Il violino suo potrà parlar da sé»: Arcangelo Corelli maestro di Antonio Veracini / Antonella D'Ovidio. - STAMPA. - (2024), pp. 161-170.
«Il violino suo potrà parlar da sé»: Arcangelo Corelli maestro di Antonio Veracini
Antonella D'Ovidio
2024
Abstract
Il saggio si inserisce in un recente filone di studi riguardanti la figura di Arcangelo Corelli secondo una nuova prospettiva basata su documenti inediti recentemente rinvenuti. Lo studio e la contestualizzazione di una lettera, finora inedita e indirizzata dal compositore al conte Fabrizio Laderchi nel 1681, costituisce il principale oggetto del contributo. Un elemento cruciale che emerge, finora mai documentato, è il rapporto maestro-allievo che ha legato Arcangelo Corelli ad Antonio Veracini, violinista e compositore toscano. La lettera, che costituisce anche una delle rare testimonianze sulla figura di Corelli come maestro di violino, conferma un periodo di apprendistato di Veracini sotto la sua guida di Corelli a Roma nel 1681, evidenziando l'influenza del maestro sulla formazione del giovane violinista toscano. The essay is part of a recent strand of studies on the figure of Arcangelo Corelli from a new perspective based on recently discovered unpublished documents. The study and contextualisation of a letter, hitherto unpublished and addressed by the composer to Count Fabrizio Laderchi in 1681, constitutes the main subject of the contribution. A crucial element that emerges, hitherto undocumented, is the master-pupil relationship between Arcangelo Corelli and Antonio Veracini, a violinist and composer from Tuscany. The letter, which also constitutes one of the rare testimonies on the figure of Corelli as violin teacher, confirms a period of apprenticeship for Veracini under Corelli's guidance in Rome in 1681, highlighting the influence of the maestro on the young Tuscan violinist's training.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
D_Ovidio_Correlli_Veracini_compressed.pdf
Accesso chiuso
Tipologia:
Pdf editoriale (Version of record)
Licenza:
Tutti i diritti riservati
Dimensione
2.56 MB
Formato
Adobe PDF
|
2.56 MB | Adobe PDF | Richiedi una copia |
I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.