Il caso di Prato – citta industriale oggetto di diverse esperienze di pianificazione nel dopoguerra – e assuntocome emblematico per l’incapacita della tecnica urbanistica di garantire una sintesi tra l'esigenza di preservare un milieu locale caratterizzato dalla totale commistione tra abitare e lavorare, e quella di garantire la salubrita degli ambienti residenziali. Prato e caratterizzata da una commistione pressoche unica di attivita residenziali e produttive che insistono sugli stessi lotti e che si trovano a coesistere perfino negli stessi edifici. La risposta dei piani regolatori che si sono succeduti nel corso tempo non ha riconosciuto, se non in epoca recente, questo elemento cosi fortemente caratteristico dell'identita pratese. Del resto, il primo ad usare il termine mixité e stato presumibilmente Bernardo Secchi proprio nell’ambito del Piano regolatore di Prato del 1995, sebbene gia nel 1975 Giacomo Becattini considerasse l'intera citta come facente parte della "campagna urbanizzata, con le sue maglie talora rade, talora fitte, disegnate da strade, case e fabbriche, con la sua commistione di urbano e di rurale". La tesi di questo saggio, tuttavia, e che il dibattito generale sulla mixité abbia risentito e ancora oggi risenta di limiti analoghi al trascorso dibattito sulla rigidita della zonizzazione. Da una parte si sono enfatizzate le responsabilita del modernismo nel determinare forme rigide di zonizzazione monofunzionale, mentre dall’altra si continua a sopravvalutare il potere della mixité di garantire l'armonia sociale e il corretto funzionamento della citta, facendo di questa una sorta di dispositivo d'ingegneria sociale. Tuttavia la retorica della mixité, oltre a essersi dimostrata incapace di produrre una societa migliore e piu giusta, ostruisce la nostra capacita di riconoscere e governare le reali questioni di compatibilita spaziale. The case of Prato - an industrial city that has been the subject of various planning experiences in the postwar period – is taken as emblematic for the inability of urban planning to ensure a synthesis between the need to preserve a local milieu characterized by the total intermingling of living and working, and that of ensuring the healthiness of residential environments. Prato is characterized by an almost unique mixture of residential and manufacturing activities that insist on the same lots and even coexist in the same buildings. The response of successive master plans over time has not recognized, except in recent times, this element so strongly characteristic of Prato's identity. After all, the first to use the term mixité was presumably Bernardo Secchi precisely in the context of Prato's 1995 Master Plan, although as early as 1975 Giacomo Becattini considered the entire city to be part of the "urbanized countryside, with its sometimes sparse, sometimes dense maze of roads, houses and factories, with its mixture of urban and rural." The thesis of this paper, however, is that the general debate on mixité has suffered and still suffers from limitations similar to the past debate on the rigidity of zoning. On the one hand, the responsibilities of modernism in bringing about rigid forms of monofunctional zoning have been emphasized, while on the other hand the power of mixité to ensure social harmony and the proper functioning of the city continues to be overemphasized, assuming it is a sort of social engineering device. However, the rhetoric of mixité, in addition to being incapable of producing a better and more just society, obstructs our ability to recognize and govern real issues of spatial compatibility.

Zonizzazione industriale versus "mixité". La pianificazione a Prato nel secondo dopoguerra tra etica del lavoro e ragione burocratica / giulio giovannoni. - STAMPA. - (2023), pp. 90-103.

Zonizzazione industriale versus "mixité". La pianificazione a Prato nel secondo dopoguerra tra etica del lavoro e ragione burocratica.

giulio giovannoni
2023

Abstract

Il caso di Prato – citta industriale oggetto di diverse esperienze di pianificazione nel dopoguerra – e assuntocome emblematico per l’incapacita della tecnica urbanistica di garantire una sintesi tra l'esigenza di preservare un milieu locale caratterizzato dalla totale commistione tra abitare e lavorare, e quella di garantire la salubrita degli ambienti residenziali. Prato e caratterizzata da una commistione pressoche unica di attivita residenziali e produttive che insistono sugli stessi lotti e che si trovano a coesistere perfino negli stessi edifici. La risposta dei piani regolatori che si sono succeduti nel corso tempo non ha riconosciuto, se non in epoca recente, questo elemento cosi fortemente caratteristico dell'identita pratese. Del resto, il primo ad usare il termine mixité e stato presumibilmente Bernardo Secchi proprio nell’ambito del Piano regolatore di Prato del 1995, sebbene gia nel 1975 Giacomo Becattini considerasse l'intera citta come facente parte della "campagna urbanizzata, con le sue maglie talora rade, talora fitte, disegnate da strade, case e fabbriche, con la sua commistione di urbano e di rurale". La tesi di questo saggio, tuttavia, e che il dibattito generale sulla mixité abbia risentito e ancora oggi risenta di limiti analoghi al trascorso dibattito sulla rigidita della zonizzazione. Da una parte si sono enfatizzate le responsabilita del modernismo nel determinare forme rigide di zonizzazione monofunzionale, mentre dall’altra si continua a sopravvalutare il potere della mixité di garantire l'armonia sociale e il corretto funzionamento della citta, facendo di questa una sorta di dispositivo d'ingegneria sociale. Tuttavia la retorica della mixité, oltre a essersi dimostrata incapace di produrre una societa migliore e piu giusta, ostruisce la nostra capacita di riconoscere e governare le reali questioni di compatibilita spaziale. The case of Prato - an industrial city that has been the subject of various planning experiences in the postwar period – is taken as emblematic for the inability of urban planning to ensure a synthesis between the need to preserve a local milieu characterized by the total intermingling of living and working, and that of ensuring the healthiness of residential environments. Prato is characterized by an almost unique mixture of residential and manufacturing activities that insist on the same lots and even coexist in the same buildings. The response of successive master plans over time has not recognized, except in recent times, this element so strongly characteristic of Prato's identity. After all, the first to use the term mixité was presumably Bernardo Secchi precisely in the context of Prato's 1995 Master Plan, although as early as 1975 Giacomo Becattini considered the entire city to be part of the "urbanized countryside, with its sometimes sparse, sometimes dense maze of roads, houses and factories, with its mixture of urban and rural." The thesis of this paper, however, is that the general debate on mixité has suffered and still suffers from limitations similar to the past debate on the rigidity of zoning. On the one hand, the responsibilities of modernism in bringing about rigid forms of monofunctional zoning have been emphasized, while on the other hand the power of mixité to ensure social harmony and the proper functioning of the city continues to be overemphasized, assuming it is a sort of social engineering device. However, the rhetoric of mixité, in addition to being incapable of producing a better and more just society, obstructs our ability to recognize and govern real issues of spatial compatibility.
2023
978-88-9280-189-9
La 'grande parabola italiana'. La "terza industrializzazione" dall'apoteosi allo smantellamento (1950-1990). Modelli d'avanguardia tra architettura, ingegneria, urbanistica, società, paesaggio e ambiente.
90
103
giulio giovannoni
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Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1351631
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