Percezione interna, dimensione psichica e radici estro-verse della coscienza secondo Max Scheler

Scheler fece propria una concezione plurivoca della fenomenologia, che intrecciava aspetti della filosofia eidetica husserliana, dell’intuizionismo bergsoniano e una componente eminentemente descrittiva, concreta, caratterizzata da una nozione di evidenza non fondata su riduzioni radicali, ma sulla fedeltà al mondo e ai suoi modi di datità. Sul piano dei contenuti, proprio quest’ultima componente lo portò a una radicale messa in discussione del concetto di «percezione interna» e dell’idea che vi sia una sfera integralmente propria dell’io. Scheler made his own a plurivocal conception of phenomenology, which intertwined aspects of Husserlian eidetic philosophy, Bergsonian intuitionism and an eminently descriptive, concrete component, characterized by a notion of evidence not based on radical reductions, but on fidelity to the world and its ways. of givenness. In terms of content, this last component led him to radically question the concept of "internal perception" and the idea that there is a sphere entirely specific to the ego.