L’esperienza del laboratorio di Leonardo Savioli focalizzato sul progetto del Piper, fu avviata da una profonda riflessione sulla concezione e l’uso dello spazio. Gli studenti degli anni Sessanta sentivano un divario crescente tra il loro ambiente obsoleto e le loro aspirazioni cambiate. Per loro, lo spazio tradizionale sembrava un’imposizione della società, incompatibile con le aspirazioni della generazione dei Baby Boomers. Questo spazio standardizzato con gesti stereotipati risultava autoritario e frustrante, non corrispondendo più alle loro esigenze. L’esperienza didattica del Piper divenne un’opportunità per sviluppare una nuova idea di spazio, adeguata a questa generazione emergente, rappresentando un’urgenza rivoluzionaria. In particolare, il tipo Piper offriva la possibilità di immaginare spazi che potessero interagire a livello psicologico e fisico, permettendo l’incontro di giovani provenienti da diverse sfere sociali. Era anche un’occasione per esplorare come attribuire caratteristiche aggregative a uno spazio predefinito e la necessità di frammentare l’unità fisica in episodi focali psichicamente distinti.
L’esperienza del Piper nell’attività universitaria di Leonardo Savioli / Luca Barontini. - STAMPA. - Largo Duomo: Rivista dell’Ordine degli Architetti PPC di Livorno N°10:(2023), pp. 8-29.
L’esperienza del Piper nell’attività universitaria di Leonardo Savioli
Luca Barontini
2023
Abstract
L’esperienza del laboratorio di Leonardo Savioli focalizzato sul progetto del Piper, fu avviata da una profonda riflessione sulla concezione e l’uso dello spazio. Gli studenti degli anni Sessanta sentivano un divario crescente tra il loro ambiente obsoleto e le loro aspirazioni cambiate. Per loro, lo spazio tradizionale sembrava un’imposizione della società, incompatibile con le aspirazioni della generazione dei Baby Boomers. Questo spazio standardizzato con gesti stereotipati risultava autoritario e frustrante, non corrispondendo più alle loro esigenze. L’esperienza didattica del Piper divenne un’opportunità per sviluppare una nuova idea di spazio, adeguata a questa generazione emergente, rappresentando un’urgenza rivoluzionaria. In particolare, il tipo Piper offriva la possibilità di immaginare spazi che potessero interagire a livello psicologico e fisico, permettendo l’incontro di giovani provenienti da diverse sfere sociali. Era anche un’occasione per esplorare come attribuire caratteristiche aggregative a uno spazio predefinito e la necessità di frammentare l’unità fisica in episodi focali psichicamente distinti.File | Dimensione | Formato | |
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