Di fronte alla diminuzione delle risorse idriche dovute alla riduzione delle precipitazioni e alla maggiore variabilità nella loro distribuzione annuale, è importante identificare potenziali “serbatoi" naturali e quantificarne la capacità di ritenzione idrica. Questo elaborato ha esaminato approcci per stimare rapidamente e in modo ripetibile, per diverse scale e con dati di input limitati, il contenuto di acqua nel sedimento a monte delle briglie. Lo studio è stato condotto nella parte settentrionale della Toscana, con particolare attenzione alla valle del Casentino. Dopo la raccolta dei database e delle informazioni necessarie, è stato sviluppato un modello di stima utilizzando QGIS Model Designer e sono state eseguite indagini geofisiche tramite la tomografia elettrica di resistività (ERT). Il modello realizzato tramite QGIS si basa su dati di input limitati, quali: il posizionamento geografico delle briglie, il reticolo idrografico e un DTM dell'area di studio. Questo metodo fornisce stime approssimative iniziali utili per inquadrare le risorse idriche presenti nell’area di studio. Le indagini ERT eseguite hanno rilevato dati differenti a seconda della litologia delle diverse aree, restituendo però una chiara discontinuità tra il cuneo sedimentario e l'alveo originale. Ciò ha confermato l’utilità di questa metodologia nell’analisi di ogni singola opera. Con i dati ottenuti attraverso i database è stato anche possibile condurre un’analisi su: relazione tra pendenza originale e di compensazione del cuneo di sedimenti e distanza tra briglie che insistono sulla stessa asta fluviale. In un’ottica di utilizzo di questi serbatoi naturali vengono proposti possibili interventi di manutenzione, soprattutto sui drenaggi già presenti, per rendere fruibile parte dell’acqua presente, accompagnati da una valutazione sulle possibili implicazioni. In futuro, l'implementazione delle procedure riportate e la loro integrazione con altri strumenti, potrebbero rappresentare un supporto per la valutazione e l’utilizzo di queste "risorse idriche nascoste".
Accumulo di acqua e sedimenti a monte di briglie in Toscana / Accumulation of water and sediments upstream of check dams in Tuscany / Sara Pini, Giorgio Cassiani, Andrea Dani, Yamuna Giambastiani, Luca Peruzzo, Luigi Piemontese, Federico Preti,. - STAMPA. - (2024), pp. 439-446.
Accumulo di acqua e sedimenti a monte di briglie in Toscana / Accumulation of water and sediments upstream of check dams in Tuscany
Sara Pini
;Andrea Dani;Yamuna Giambastiani;Luigi Piemontese;Federico Preti
2024
Abstract
Di fronte alla diminuzione delle risorse idriche dovute alla riduzione delle precipitazioni e alla maggiore variabilità nella loro distribuzione annuale, è importante identificare potenziali “serbatoi" naturali e quantificarne la capacità di ritenzione idrica. Questo elaborato ha esaminato approcci per stimare rapidamente e in modo ripetibile, per diverse scale e con dati di input limitati, il contenuto di acqua nel sedimento a monte delle briglie. Lo studio è stato condotto nella parte settentrionale della Toscana, con particolare attenzione alla valle del Casentino. Dopo la raccolta dei database e delle informazioni necessarie, è stato sviluppato un modello di stima utilizzando QGIS Model Designer e sono state eseguite indagini geofisiche tramite la tomografia elettrica di resistività (ERT). Il modello realizzato tramite QGIS si basa su dati di input limitati, quali: il posizionamento geografico delle briglie, il reticolo idrografico e un DTM dell'area di studio. Questo metodo fornisce stime approssimative iniziali utili per inquadrare le risorse idriche presenti nell’area di studio. Le indagini ERT eseguite hanno rilevato dati differenti a seconda della litologia delle diverse aree, restituendo però una chiara discontinuità tra il cuneo sedimentario e l'alveo originale. Ciò ha confermato l’utilità di questa metodologia nell’analisi di ogni singola opera. Con i dati ottenuti attraverso i database è stato anche possibile condurre un’analisi su: relazione tra pendenza originale e di compensazione del cuneo di sedimenti e distanza tra briglie che insistono sulla stessa asta fluviale. In un’ottica di utilizzo di questi serbatoi naturali vengono proposti possibili interventi di manutenzione, soprattutto sui drenaggi già presenti, per rendere fruibile parte dell’acqua presente, accompagnati da una valutazione sulle possibili implicazioni. In futuro, l'implementazione delle procedure riportate e la loro integrazione con altri strumenti, potrebbero rappresentare un supporto per la valutazione e l’utilizzo di queste "risorse idriche nascoste".I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.