Se, a partire dal Settecento, la Russia è meta consolidata, inserita a pieno titolo fra le destinazioni obbligate di una carriera coreutica di eccellenza, è l’America nell’Ottocento a rappresentare la vera sfida, un orizzonte lontano e sconosciuto ma non per questo meno attrattivo per le étoiles affermate e per le giovani ballerine in cerca di consacrazione. A partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento si assiste al tracciamento di una nuova rotta spettacolare che determina una consistente migrazione di danzatrici europee verso le coste statunitensi. Sono gli impresari americani a spostarsi in Europa per reclutare le giovani allieve dei corpi di ballo e le ballerine all’inizio della carriera solista, attentamente osservate nelle piazze strategiche di Milano e Parigi o nei teatri di Londra, prima tappa della consacrazione internazionale. Giuseppina Morlacchi ne è stata uno dei più interessanti esempi. Nata a Milano nel 1836 e formatasi all'Accademia di Ballo del Teatro alla Scala, Morlacchi si distingue presto come étoile nei principali teatri europei; una carriera internazionale che la porta infine negli Stati Uniti nel 1867, dove debutta con grande successo nello spettacolo "The Devil’s Auction" a Broadway. Giuseppina Morlacchi non solo si adatta rapidamente al pubblico americano, ma contribuisce a innovare la scena teatrale con creazioni originali come il "Morlacchi Can-Can", che riscuote un immediato successo e diviene uno dei numeri più attesi delle sue rappresentazioni. Successivamente, fonda la sua compagnia di balletto, con la quale continua a sperimentare e a proporre nuove coreografie, dimostrando un'intraprendenza imprenditoriale rara per l'epoca. Ardente sostenitrice dei diritti dei lavoratori dello spettacolo, istituisce un fondo di assistenza per i ballerini e i professionisti della danza, dimostrando una forte consapevolezza sociale. La sua carriera si sviluppa ulteriormente quando accetta di interpretare il ruolo di Dove Eye nel dramma western "The Scouts of the Prairie" di Ned Buntline, accanto a figure leggendarie come Buffalo Bill e Texas Jack. La vita di Giuseppina Morlacchi, caratterizzata da una straordinaria capacità di adattamento e innovazione, lascia un'eredità duratura nel panorama culturale oltreoceano, contribuendo con la sua performatività eclettica e transdisciplinare alla creazione del mito americano.
Migrazione, adattamenti e sedimentazioni del balletto romantico europeo negli Stati Uniti: Giuseppina Morlacchi e la creazione del mito americano / Caterina Pagnini. - STAMPA. - (2024), pp. 43-54.
Migrazione, adattamenti e sedimentazioni del balletto romantico europeo negli Stati Uniti: Giuseppina Morlacchi e la creazione del mito americano
Caterina Pagnini
2024
Abstract
Se, a partire dal Settecento, la Russia è meta consolidata, inserita a pieno titolo fra le destinazioni obbligate di una carriera coreutica di eccellenza, è l’America nell’Ottocento a rappresentare la vera sfida, un orizzonte lontano e sconosciuto ma non per questo meno attrattivo per le étoiles affermate e per le giovani ballerine in cerca di consacrazione. A partire dagli anni Quaranta dell’Ottocento si assiste al tracciamento di una nuova rotta spettacolare che determina una consistente migrazione di danzatrici europee verso le coste statunitensi. Sono gli impresari americani a spostarsi in Europa per reclutare le giovani allieve dei corpi di ballo e le ballerine all’inizio della carriera solista, attentamente osservate nelle piazze strategiche di Milano e Parigi o nei teatri di Londra, prima tappa della consacrazione internazionale. Giuseppina Morlacchi ne è stata uno dei più interessanti esempi. Nata a Milano nel 1836 e formatasi all'Accademia di Ballo del Teatro alla Scala, Morlacchi si distingue presto come étoile nei principali teatri europei; una carriera internazionale che la porta infine negli Stati Uniti nel 1867, dove debutta con grande successo nello spettacolo "The Devil’s Auction" a Broadway. Giuseppina Morlacchi non solo si adatta rapidamente al pubblico americano, ma contribuisce a innovare la scena teatrale con creazioni originali come il "Morlacchi Can-Can", che riscuote un immediato successo e diviene uno dei numeri più attesi delle sue rappresentazioni. Successivamente, fonda la sua compagnia di balletto, con la quale continua a sperimentare e a proporre nuove coreografie, dimostrando un'intraprendenza imprenditoriale rara per l'epoca. Ardente sostenitrice dei diritti dei lavoratori dello spettacolo, istituisce un fondo di assistenza per i ballerini e i professionisti della danza, dimostrando una forte consapevolezza sociale. La sua carriera si sviluppa ulteriormente quando accetta di interpretare il ruolo di Dove Eye nel dramma western "The Scouts of the Prairie" di Ned Buntline, accanto a figure leggendarie come Buffalo Bill e Texas Jack. La vita di Giuseppina Morlacchi, caratterizzata da una straordinaria capacità di adattamento e innovazione, lascia un'eredità duratura nel panorama culturale oltreoceano, contribuendo con la sua performatività eclettica e transdisciplinare alla creazione del mito americano.File | Dimensione | Formato | |
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