Emigrata negli Stati Uniti con il marito per sfuggire alle leggi razziali, Gina Gabrielli Raccà lavorò all’ANSA di New York, si occupò dell’ONU, delle presidenziali americane e di altre “cose serie”, anziché scrivere “articoli cretini di varietà” che si aspettavano da una donna. Nel suo percorso, e nelle sue lettere, spiccano due significativi interlocutori: Giovanni Gentile e Amelia Rosselli. Gina espresse a lui tutto lo sconcerto, l’impossibilità ormai di sentirsi italiani e fascisti e gli chiese aiuto. Gentile non rispose. Nella Rosselli, invece, che frequentava a Larchmont con altri rifugiati in fuga dal fascismo, Gina trovò un modello: una donna capace di “assoluta indipendenza di pensiero”.
Gina Gabrielli Raccà (1900-1975) / Patrizia Guarnieri. - ELETTRONICO. - Biblioteca di storia:(2024), pp. 0-24. [10.36253/979-12-215-0032-5]
Gina Gabrielli Raccà (1900-1975)
Patrizia Guarnieri
2024
Abstract
Emigrata negli Stati Uniti con il marito per sfuggire alle leggi razziali, Gina Gabrielli Raccà lavorò all’ANSA di New York, si occupò dell’ONU, delle presidenziali americane e di altre “cose serie”, anziché scrivere “articoli cretini di varietà” che si aspettavano da una donna. Nel suo percorso, e nelle sue lettere, spiccano due significativi interlocutori: Giovanni Gentile e Amelia Rosselli. Gina espresse a lui tutto lo sconcerto, l’impossibilità ormai di sentirsi italiani e fascisti e gli chiese aiuto. Gentile non rispose. Nella Rosselli, invece, che frequentava a Larchmont con altri rifugiati in fuga dal fascismo, Gina trovò un modello: una donna capace di “assoluta indipendenza di pensiero”.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.