La scena del ballo, in tutte le sue varie articolazioni, è un topos cinematografico fondamentale: momento spettacolare per eccellenza, è anche il luogo simbolico in cui il corpo esibisce un’identità di genere, culturale e di razza, veicolando spesso modelli di femminilità e di mascolinità precisi. Nel caso del corpo maschile, lo studio di Miriam Hansen su Rodolfo Valentino e sulla spettacolarizzazione del corpo latino in funzione del desiderio della spettatrice resta un riferimento fondamentale. Sono passati decenni e a cambiare è stata in primis Hollywood ma quando Antonio Banderas è approdato oltreoceano, dopo lo scandalo statunitense di ¡Átame! (P. Almodóvar, 1990), è stato accolto dalla stampa specialistica come novello Valentino. Così, la definitiva consacrazione al successo hollywoodiano è venuta con The Legend of Zorro (M. Campbel, 1998). In questo film, il momento topico della seduzione passa attraverso un paso doble danzato come una esibizione che cattura l’attenzione di tutti, in pieno stile The Four Horsemen of the Apocalypse (R. Ingram, 1921). In più Banderas usa il corpo come un ballerino di balli popolari latini anche in duello. In linea con gli obblighi di una star latina, sono pochi i film in cui Banderas non balla. Vorremmo però qui riflettere sulla sua interpretazione in Take the Lead (Liz Friedlander, 2006). In questo caso, lo vediamo nei panni del ballerino professionista Pierre Dulain, che decide di insegnare balli di sala in una scuola difficile. L’ambiente sociale in cui avviene l’incontro tra il ballo e i personaggi è quello di una realtà newyorkese fortemente disagiata. Sono tante, poi, le etnie che il protagonista incrocia. In questo caso, lasciando da parte la funziona seduttiva, il corpo maschile incontra il tango in una esibizione che non è mai narcisistica ma sempre rivolta alla comunicazione con l’altro: si fa mediatore di un segno codificato che viene a incidersi sui corpi e sulle identità ancora incerte del magma adolescenziale. Sul filo tematico delle lezioni di ballo, un film che, in maniera quasi speculare, mette in scena l’incontro tra il corpo di una star e il tango è Shall we dance? (Peter Chelsom, 2004). Richard Gere, che interpreta un affermato avvocato di Chicago in piena crisi esistenziale, viene conquistato dalla grazia sensuale di una maestra di danza. Dal giovane uomo bianco che fa ginnastica al ritmo di Call me di Blondie (American Gigolò, P. Schrader, 1980) all’avvocato di mezza età attratto dalle grazie latine di Jennifer Lopez, il passo è stato lungo, soprattutto perché nella scena più importante del film, è la maestra di danza a “prendere il controllo”. Questo film, che ruota attorno al corpo del male dancer, risulta anche un particolare aggiornamento dello schema della commedia del remarriage, denso di implicazioni e tutto da esplorare. Il saggio si concentra sui modelli di mascolinità veicolati, in particolare attraverso la danza e le scene di ballo, in questi film, provando a rispondere ad alcune domande. Che lavoro di messa in scena del corpo maschile viene attivato? Chi è il partner e che ruolo gioca all’interno del film? Come si definiscono i confini tra maschile e femminile durante il ballo?

Take the lead. Balli di coppia e modelli di mascolinità tra Antonio Banderas e Richard Gere / Masecchia, Anna. - (2019), pp. 295-307.

Take the lead. Balli di coppia e modelli di mascolinità tra Antonio Banderas e Richard Gere

Masecchia, Anna
2019

Abstract

La scena del ballo, in tutte le sue varie articolazioni, è un topos cinematografico fondamentale: momento spettacolare per eccellenza, è anche il luogo simbolico in cui il corpo esibisce un’identità di genere, culturale e di razza, veicolando spesso modelli di femminilità e di mascolinità precisi. Nel caso del corpo maschile, lo studio di Miriam Hansen su Rodolfo Valentino e sulla spettacolarizzazione del corpo latino in funzione del desiderio della spettatrice resta un riferimento fondamentale. Sono passati decenni e a cambiare è stata in primis Hollywood ma quando Antonio Banderas è approdato oltreoceano, dopo lo scandalo statunitense di ¡Átame! (P. Almodóvar, 1990), è stato accolto dalla stampa specialistica come novello Valentino. Così, la definitiva consacrazione al successo hollywoodiano è venuta con The Legend of Zorro (M. Campbel, 1998). In questo film, il momento topico della seduzione passa attraverso un paso doble danzato come una esibizione che cattura l’attenzione di tutti, in pieno stile The Four Horsemen of the Apocalypse (R. Ingram, 1921). In più Banderas usa il corpo come un ballerino di balli popolari latini anche in duello. In linea con gli obblighi di una star latina, sono pochi i film in cui Banderas non balla. Vorremmo però qui riflettere sulla sua interpretazione in Take the Lead (Liz Friedlander, 2006). In questo caso, lo vediamo nei panni del ballerino professionista Pierre Dulain, che decide di insegnare balli di sala in una scuola difficile. L’ambiente sociale in cui avviene l’incontro tra il ballo e i personaggi è quello di una realtà newyorkese fortemente disagiata. Sono tante, poi, le etnie che il protagonista incrocia. In questo caso, lasciando da parte la funziona seduttiva, il corpo maschile incontra il tango in una esibizione che non è mai narcisistica ma sempre rivolta alla comunicazione con l’altro: si fa mediatore di un segno codificato che viene a incidersi sui corpi e sulle identità ancora incerte del magma adolescenziale. Sul filo tematico delle lezioni di ballo, un film che, in maniera quasi speculare, mette in scena l’incontro tra il corpo di una star e il tango è Shall we dance? (Peter Chelsom, 2004). Richard Gere, che interpreta un affermato avvocato di Chicago in piena crisi esistenziale, viene conquistato dalla grazia sensuale di una maestra di danza. Dal giovane uomo bianco che fa ginnastica al ritmo di Call me di Blondie (American Gigolò, P. Schrader, 1980) all’avvocato di mezza età attratto dalle grazie latine di Jennifer Lopez, il passo è stato lungo, soprattutto perché nella scena più importante del film, è la maestra di danza a “prendere il controllo”. Questo film, che ruota attorno al corpo del male dancer, risulta anche un particolare aggiornamento dello schema della commedia del remarriage, denso di implicazioni e tutto da esplorare. Il saggio si concentra sui modelli di mascolinità veicolati, in particolare attraverso la danza e le scene di ballo, in questi film, provando a rispondere ad alcune domande. Che lavoro di messa in scena del corpo maschile viene attivato? Chi è il partner e che ruolo gioca all’interno del film? Come si definiscono i confini tra maschile e femminile durante il ballo?
2019
8878857513
Ciao maschio. Politiche di rappresentazione del corpo maschile nel Novecento
295
307
Masecchia, Anna
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