Il contributo si focalizza su testimonianze di Livio e Machiavelli utili a esaminare la percezione comune ad entrambi dell’impatto dell’odio nelle dinamiche politiche interne e nella gestione delle relazioni esterne e il loro orientamento solo parzialmente convergente nell’interpretarne il significato sul piano teorico. Partendo dalle posizioni dello storico antico, se ne valuta la tendenza a riconoscere l’odio come emozione peculiare, seppure non esclusiva, della parte plebea, nonché a cogliervi un fattore di manipolazione efficace e decisivo rispetto alla salvaguardia della sicurezza della civitas. In parallelo, analizzando le posizioni espresse da Machiavelli oltre la prospettiva di un ordinamento repubblicano, si evidenzia che egli percepisse più compiutamente il legame fra odio ed esercizio della tirannide, nonché l’influenza di aspetti quali la reputazione, le distinzioni di classe, la difesa del patrimonio individuale. In questo senso, si rileva infine come, superando gli schemi ricavabili dall’esperienza romana, Machiavelli riuscisse a vagliare in modo articolato le cause e gli effetti collegati all’espressione dell’odio in sede pubblica, avvertendo la pluralità e la complessità di interazioni di cui tener conto per comprendere adeguatamente la potenzialità eversiva di tale emozione. - The contribution focuses on accounts by Livy and Machiavelli that are useful for examining the perception common to both of them of the impact of hatred in internal political dynamics and in the management of external relations and their only partially convergent orientation in interpreting its meaning on a theoretical level. Starting from the ancient historian's positions, we assess his tendency to recognise hatred as a peculiar, though not exclusive, emotion of the plebeian side, as well as to see it as an important and decisive factor in safeguarding the security of the 'civitas'. At the same time, analysing the positions expressed by Machiavelli beyond the perspective of a republican order, we can see that he perceived more fully the link between hatred and the exercise of tyranny, as well as the influence of aspects such as reputation, class distinctions and the defence of individual wealth. In this sense, we finally note how, going beyond the schemes derived from the Roman experience, Machiavelli was able to articulately examine the causes and effects connected to the expression of hatred in public, perceiving the plurality and complexity of interactions to be taken into account in order to adequately understand the subversive potential of such emotion.

Odio e contesa politica in Roma antica: letture parallele e suggestioni divergenti di Livio e Machiavelli / Mastrorosa, Ida Gilda. - STAMPA. - 505:(2024), pp. 129-147.

Odio e contesa politica in Roma antica: letture parallele e suggestioni divergenti di Livio e Machiavelli

Mastrorosa, Ida Gilda
2024

Abstract

Il contributo si focalizza su testimonianze di Livio e Machiavelli utili a esaminare la percezione comune ad entrambi dell’impatto dell’odio nelle dinamiche politiche interne e nella gestione delle relazioni esterne e il loro orientamento solo parzialmente convergente nell’interpretarne il significato sul piano teorico. Partendo dalle posizioni dello storico antico, se ne valuta la tendenza a riconoscere l’odio come emozione peculiare, seppure non esclusiva, della parte plebea, nonché a cogliervi un fattore di manipolazione efficace e decisivo rispetto alla salvaguardia della sicurezza della civitas. In parallelo, analizzando le posizioni espresse da Machiavelli oltre la prospettiva di un ordinamento repubblicano, si evidenzia che egli percepisse più compiutamente il legame fra odio ed esercizio della tirannide, nonché l’influenza di aspetti quali la reputazione, le distinzioni di classe, la difesa del patrimonio individuale. In questo senso, si rileva infine come, superando gli schemi ricavabili dall’esperienza romana, Machiavelli riuscisse a vagliare in modo articolato le cause e gli effetti collegati all’espressione dell’odio in sede pubblica, avvertendo la pluralità e la complessità di interazioni di cui tener conto per comprendere adeguatamente la potenzialità eversiva di tale emozione. - The contribution focuses on accounts by Livy and Machiavelli that are useful for examining the perception common to both of them of the impact of hatred in internal political dynamics and in the management of external relations and their only partially convergent orientation in interpreting its meaning on a theoretical level. Starting from the ancient historian's positions, we assess his tendency to recognise hatred as a peculiar, though not exclusive, emotion of the plebeian side, as well as to see it as an important and decisive factor in safeguarding the security of the 'civitas'. At the same time, analysing the positions expressed by Machiavelli beyond the perspective of a republican order, we can see that he perceived more fully the link between hatred and the exercise of tyranny, as well as the influence of aspects such as reputation, class distinctions and the defence of individual wealth. In this sense, we finally note how, going beyond the schemes derived from the Roman experience, Machiavelli was able to articulately examine the causes and effects connected to the expression of hatred in public, perceiving the plurality and complexity of interactions to be taken into account in order to adequately understand the subversive potential of such emotion.
2024
979-12-5469-303-2
Le passioni della politica. Storia, storiografia ed emozioni a Firenze fra Quattro e Cinquecento
129
147
Goal 16: Peace, justice and strong institutions
Mastrorosa, Ida Gilda
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificatore per citare o creare un link a questa risorsa: https://hdl.handle.net/2158/1394934
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact