Francisco Rico ha da tempo proposto una lettura del sonetto 145 dei Rerum vulgarium fragmenta che accerta la sua congruenza con la cronologia del racconto, apparentemente contraddetta dal nesso sospir trilustre. Il sonetto 266 rivolto a Giovanni Colonna finisce così per contenere l’unico riferimento cronologico evidentemente in contrasto con la scansione affidata ai testi di anniversario, almeno secondo l’interpretazione vulgata. L’eccezionalità dell’infrazione sollecita a riaprire la questione partendo dai dati a nostra disposizione che riguardano il contesto autobiografico e l’inserimento del sonetto nel Libro lungo il percorso della sua formazione, nella prospettiva di una rivalutazione del peso della componente narrativa nell’assetto del Vat. lat. 3195. Una diversa lettura, che tiene conto della risposta di Sennuccio del Bene, permette anche in questo caso di dimostrare la perfetta integrazione del testo nel racconto memoriale, superando l’ipotesi di un errore d’autore e valorizzando la componente narrativa del Libro.
Anniversari e anacronismi nel «Canzoniere» di Petrarca. Il caso del sonetto «Signor mio caro, ogni pensiero mi tira» (Rvf 266) / Maria Sofia Lannutti. - STAMPA. - (2024), pp. 191-216.
Anniversari e anacronismi nel «Canzoniere» di Petrarca. Il caso del sonetto «Signor mio caro, ogni pensiero mi tira» (Rvf 266)
Maria Sofia Lannutti
2024
Abstract
Francisco Rico ha da tempo proposto una lettura del sonetto 145 dei Rerum vulgarium fragmenta che accerta la sua congruenza con la cronologia del racconto, apparentemente contraddetta dal nesso sospir trilustre. Il sonetto 266 rivolto a Giovanni Colonna finisce così per contenere l’unico riferimento cronologico evidentemente in contrasto con la scansione affidata ai testi di anniversario, almeno secondo l’interpretazione vulgata. L’eccezionalità dell’infrazione sollecita a riaprire la questione partendo dai dati a nostra disposizione che riguardano il contesto autobiografico e l’inserimento del sonetto nel Libro lungo il percorso della sua formazione, nella prospettiva di una rivalutazione del peso della componente narrativa nell’assetto del Vat. lat. 3195. Una diversa lettura, che tiene conto della risposta di Sennuccio del Bene, permette anche in questo caso di dimostrare la perfetta integrazione del testo nel racconto memoriale, superando l’ipotesi di un errore d’autore e valorizzando la componente narrativa del Libro.File | Dimensione | Formato | |
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