Il contenuto di clorofilla, insieme all'efficienza dei fotosistemi, sono indicatori della vitalità della pianta, e danno un quadro completo dello stato generale di un organismo fotosintetico. Il contenuto e la fluorescenza della clorofilla possono essere misurati in campo con metodi non distruttivi, con clorofillometri e fluorimetri commerciali. I parametri valutati danno informazioni sulla “potenziale” efficienza fotosintetica, ma non sulla “reale” prestazione fotosintetica, quindi le connessioni con la fotosintesi netta (Pn) sono elusive, ma non da escludere. La fluorescenza della clorofilla (ChlF) è un meccanismo di dissipazione dell’energia (de-eccitazione non fotochimica) negli organismi fotosintetici. La ChlF viene valutata in campo nella forma “attiva”, cioè emessa da foglie adattate al buio e sottoposte ad una luce saturante (attinica). L'analisi di ChlF in campioni adattati al buio permette di misurare l'emissione di fluorescenza minima (F0) e massima (FM). Questa misurazione richiede meno di 1s. La cinetica dell'emissione di ChlF tra F0 e FM, rappresentata graficamente dal transient di ChlF, viene analizzata mediante il cosiddetto JIP test che consente di determinare una costellazione di parametri dipendenti dal tempo (Strasser et al., 2000; 2004; Tsimilli-Michael e Strasser, 2008).
Contenuto e fluorescenza della clorofilla. Metodi per determinare il contenuto e la fluorescenza della clorofilla / Filippo Bussotti; Martina Pollastrini. - STAMPA. - In: Papitto G., Cocciufa C., Pollastrini M., Bussotti F. (a cura di), 2024. Direttiva 2016/2284/UE- NEC (National Emission Ceilings). Criteri e metodi per il monitoraggio di ecosistemi forestali e acquatici soggetti ad inquinamento atmosferico e cambiamenti climatici. Manuali delle operazioni di campagna. Pubblicato da Arma dei Carabinieri, Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari con il contributo del finanziamento LIFE dell’Unione Europea. Roma. Pag. 187-236:(2024), pp. 263-272.
Contenuto e fluorescenza della clorofilla. Metodi per determinare il contenuto e la fluorescenza della clorofilla
Filippo Bussotti;Martina Pollastrini
2024
Abstract
Il contenuto di clorofilla, insieme all'efficienza dei fotosistemi, sono indicatori della vitalità della pianta, e danno un quadro completo dello stato generale di un organismo fotosintetico. Il contenuto e la fluorescenza della clorofilla possono essere misurati in campo con metodi non distruttivi, con clorofillometri e fluorimetri commerciali. I parametri valutati danno informazioni sulla “potenziale” efficienza fotosintetica, ma non sulla “reale” prestazione fotosintetica, quindi le connessioni con la fotosintesi netta (Pn) sono elusive, ma non da escludere. La fluorescenza della clorofilla (ChlF) è un meccanismo di dissipazione dell’energia (de-eccitazione non fotochimica) negli organismi fotosintetici. La ChlF viene valutata in campo nella forma “attiva”, cioè emessa da foglie adattate al buio e sottoposte ad una luce saturante (attinica). L'analisi di ChlF in campioni adattati al buio permette di misurare l'emissione di fluorescenza minima (F0) e massima (FM). Questa misurazione richiede meno di 1s. La cinetica dell'emissione di ChlF tra F0 e FM, rappresentata graficamente dal transient di ChlF, viene analizzata mediante il cosiddetto JIP test che consente di determinare una costellazione di parametri dipendenti dal tempo (Strasser et al., 2000; 2004; Tsimilli-Michael e Strasser, 2008).File | Dimensione | Formato | |
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