L'attività valutativa del giudice tra ragione ed emozione

Il ragionamento inferenziale e il calcolo probabilistico, nella decisione del giudice penale, non sono immuni da dal rischio di distorsioni ed errori cognitivi. L'attività valutativa del magistrato giudicante può essere influenzata da fattori, tra loro collegati, particolarmente insidiosi: l'uno riferibile alla criticità rappresentata dallo svolgimento dei processi penali sui mass media; l'altro riconducibile alle percezioni soggettive e all'intelligenza emotiva del giudice. L'analisi delle scorciatoie cognitive del ragionamento probatorio inducono ad un ripensamento dei modelli di formazione del giurista al fine di ridurre al minimo l'impatto negativo di errori inferenziali che possono generare l'errore o addirittura l'arbitrio decisionale.