Secondo Braudel, per capire davvero i processi storici, al di sotto delle strategie politiche e delle azioni belliche, bisognava guardare a una storia diversa, più lenta, «quella segnata dal mare, dal suo clima, dalla sua geografia, e dunque dai suoi ritmi, dalle sue abitudini secolari» . David Abulafia, nel suo bel libro The Great Sea, ha obiettato che «il fattore umano è stato di gran lunga più importante nella modellazione della storia del Mediterraneo di quanto Braudel fosse disposto a riconoscere» . E tuttavia Braudel ci ha insegnato a guardare lo spazio mediterraneo e il suo passato con occhi diversi, dilatando lo sguardo per valicare gli angusti confini di terra e includere la vastità del mare. Il Mediterraneo è così diventato un laboratorio di studi globali, giacché consente di pensare a radici molto più vaste di quelle limitate dal concetto di nazione. Uno spazio di popolazioni, tradizioni, lingue, aspirazioni diverse ma intersecate. Una storia lenta, ma nient’affatto immobile, contrassegnata da fascinazioni e reciproche osmosi, ma anche, inesorabilmente, da conflitti, sopraffazioni, fraintendimenti, domesticazioni.
Mediterraneo conteso – Mediterraneo globale. Strategie identitarie (visuali e cartografiche) di età moderna / Tarantino, Giovanni. - STAMPA. - (2025), pp. 221-234.
Mediterraneo conteso – Mediterraneo globale. Strategie identitarie (visuali e cartografiche) di età moderna.
Tarantino, Giovanni
2025
Abstract
Secondo Braudel, per capire davvero i processi storici, al di sotto delle strategie politiche e delle azioni belliche, bisognava guardare a una storia diversa, più lenta, «quella segnata dal mare, dal suo clima, dalla sua geografia, e dunque dai suoi ritmi, dalle sue abitudini secolari» . David Abulafia, nel suo bel libro The Great Sea, ha obiettato che «il fattore umano è stato di gran lunga più importante nella modellazione della storia del Mediterraneo di quanto Braudel fosse disposto a riconoscere» . E tuttavia Braudel ci ha insegnato a guardare lo spazio mediterraneo e il suo passato con occhi diversi, dilatando lo sguardo per valicare gli angusti confini di terra e includere la vastità del mare. Il Mediterraneo è così diventato un laboratorio di studi globali, giacché consente di pensare a radici molto più vaste di quelle limitate dal concetto di nazione. Uno spazio di popolazioni, tradizioni, lingue, aspirazioni diverse ma intersecate. Una storia lenta, ma nient’affatto immobile, contrassegnata da fascinazioni e reciproche osmosi, ma anche, inesorabilmente, da conflitti, sopraffazioni, fraintendimenti, domesticazioni.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.