Il testo analizza i percorsi di decostruzione degli stereotipi sessisti e razzisti portati avanti nell’ambito di forme diverse di attivismo sociale da parte giovani donne discendenti di immigrati. Se infatti da un lato i processi sociali e culturali tendono a costruire le donne migranti come donne “altre” sulla base di logiche post-coloniali, dall’altro sempre di più donne migranti e ragazze di nuova generazione con background migratorio si rendono protagoniste di azioni volte non solo a decostruire gli stereotipi di cui sono oggetto, ma anche a mettere in discussione le costruzioni culturali della società italiana stessa. Nella prima parte dell’intervento sarà esplorata brevemente la genesi della costruzione del concetto di donna “altra” in riferimento alla letteratura femminista postcoloniale - che mette in evidenza in ottica intersezionale i processi di inferiorizzazione razzista e sessista che si sono prodotti nell’ambito del processo coloniale e continuano a caratterizzare la rappresentazione delle persone migranti e le politiche migratorie. Successivamente saranno esposte e messe a confronto alcune esperienze di attivismo maturate da giovani donne discendenti di migranti che sempre più mostrano una capacità di interrogare la società italiana, sia nell’ambito dell’associazionismo classico che attraverso forme di attivismo on-line e interventi in ambito culturale e artistico - rispetto a concetti di razzismo, sessismo, ma anche cittadinanza e italianità. L’analisi di questi esempi evidenzia l’influenza reciproca tra stereotipi di genere e stereotipi sulle migrazioni e aiutano a comprendere come questo circolo vizioso contribuisca a plasmare relazioni di potere che perpetuano e rafforzano le diseguaglianze sociali e condizionano l’accesso ai diritti fondamentali. In prospettiva pedagogica, l’attivismo delle giovani donne di origine immigrata offre importanti indicazioni per la costruzione di una società multiculturale più equa e coesa tramite l’educazione delle nuove generazioni. The text analyses the paths of deconstruction of sexist and racist stereotypes carried out within different forms of social activism by young women descendants of immigrants. In fact, if on the one hand social and cultural processes tend to construct migrant women as “other” women on the basis of post-colonial logics, on the other hand more and more migrant women and girls of the new generation with a migrant background are becoming protagonists of actions aimed not only at deconstructing the stereotypes to which they are subject, but also at questioning the cultural constructions of Italian society itself. In the first part of the intervention, the genesis of the construction of the concept of “other” woman will be briefly explored in reference to postcolonial feminist literature - which highlights in an intersectional perspective the processes of racist and sexist inferiorization that have been produced within the colonial process and continue to characterize the representation of migrant people and migration policies. Subsequently, some activism experiences matured by young women descendants of migrants will be presented and compared, who increasingly show an ability to question Italian society, both in the context of classic associations and through forms of online activism and interventions in the cultural and artistic fields - with respect to concepts of racism, sexism, but also citizenship and Italianness. The analysis of these examples highlights the reciprocal influence between gender stereotypes and stereotypes on migration and helps to understand how this vicious circle contributes to shaping power relations that perpetuate and strengthen social inequalities and condition access to fundamental rights. From a pedagogical perspective, the activism of young women of immigrant origin offers important indications for the construction of a more equitable and cohesive multicultural society through the education of new generations.
Tra sessismo e razzismo. Attivismo delle nuove generazioni di origine immigrata nella decostruzione postcoloniale dei processi di inferiorizzazione / Tiziana Chiappelli. - STAMPA. - La pedagogia di genere Percorsi di ricerca contemporanei:(2023), pp. 195-204.
Tra sessismo e razzismo. Attivismo delle nuove generazioni di origine immigrata nella decostruzione postcoloniale dei processi di inferiorizzazione
Tiziana Chiappelli
2023
Abstract
Il testo analizza i percorsi di decostruzione degli stereotipi sessisti e razzisti portati avanti nell’ambito di forme diverse di attivismo sociale da parte giovani donne discendenti di immigrati. Se infatti da un lato i processi sociali e culturali tendono a costruire le donne migranti come donne “altre” sulla base di logiche post-coloniali, dall’altro sempre di più donne migranti e ragazze di nuova generazione con background migratorio si rendono protagoniste di azioni volte non solo a decostruire gli stereotipi di cui sono oggetto, ma anche a mettere in discussione le costruzioni culturali della società italiana stessa. Nella prima parte dell’intervento sarà esplorata brevemente la genesi della costruzione del concetto di donna “altra” in riferimento alla letteratura femminista postcoloniale - che mette in evidenza in ottica intersezionale i processi di inferiorizzazione razzista e sessista che si sono prodotti nell’ambito del processo coloniale e continuano a caratterizzare la rappresentazione delle persone migranti e le politiche migratorie. Successivamente saranno esposte e messe a confronto alcune esperienze di attivismo maturate da giovani donne discendenti di migranti che sempre più mostrano una capacità di interrogare la società italiana, sia nell’ambito dell’associazionismo classico che attraverso forme di attivismo on-line e interventi in ambito culturale e artistico - rispetto a concetti di razzismo, sessismo, ma anche cittadinanza e italianità. L’analisi di questi esempi evidenzia l’influenza reciproca tra stereotipi di genere e stereotipi sulle migrazioni e aiutano a comprendere come questo circolo vizioso contribuisca a plasmare relazioni di potere che perpetuano e rafforzano le diseguaglianze sociali e condizionano l’accesso ai diritti fondamentali. In prospettiva pedagogica, l’attivismo delle giovani donne di origine immigrata offre importanti indicazioni per la costruzione di una società multiculturale più equa e coesa tramite l’educazione delle nuove generazioni. The text analyses the paths of deconstruction of sexist and racist stereotypes carried out within different forms of social activism by young women descendants of immigrants. In fact, if on the one hand social and cultural processes tend to construct migrant women as “other” women on the basis of post-colonial logics, on the other hand more and more migrant women and girls of the new generation with a migrant background are becoming protagonists of actions aimed not only at deconstructing the stereotypes to which they are subject, but also at questioning the cultural constructions of Italian society itself. In the first part of the intervention, the genesis of the construction of the concept of “other” woman will be briefly explored in reference to postcolonial feminist literature - which highlights in an intersectional perspective the processes of racist and sexist inferiorization that have been produced within the colonial process and continue to characterize the representation of migrant people and migration policies. Subsequently, some activism experiences matured by young women descendants of migrants will be presented and compared, who increasingly show an ability to question Italian society, both in the context of classic associations and through forms of online activism and interventions in the cultural and artistic fields - with respect to concepts of racism, sexism, but also citizenship and Italianness. The analysis of these examples highlights the reciprocal influence between gender stereotypes and stereotypes on migration and helps to understand how this vicious circle contributes to shaping power relations that perpetuate and strengthen social inequalities and condition access to fundamental rights. From a pedagogical perspective, the activism of young women of immigrant origin offers important indications for the construction of a more equitable and cohesive multicultural society through the education of new generations.File | Dimensione | Formato | |
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