LA DIMENSIONE EXTRATERRITORIALE DELLA PROTEZIONE DEI DATI NELLA RECENTE GIURISPRUDENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA: UNO STRUMENTO DI PROMOZIONE DEI VALORI DELL’UNIONE?

La protezione dei dati personali, consolidatasi come un principio “costituzionale” nell’ordinamento giuridico dell’Unione europea, ha per definizione un ambito di applicazione territoriale con portata extrater- ritoriale. Le propensioni verso la — maggiore o minore — tutela dei dati e la mancanza di standard universali hanno alimentato un acceso dibattito tra coloro che esortano ad una limitazione della portata applicativa della normativa dell’Unione entro i confini (fisici) dell’UE e chi ne auspica, invece, un rafforzamento per garantire una protezione efficace. Questo articolo si propone di verificare, dopo aver ricostruito il quadro normativo, se e in che misura la giurisprudenza della CGUE abbia con- tribuito alla definizione e all’estensione della portata (extra)territoriale della normativa in materia di protezione dei dati oltre i confini dell’or- dinamento giuridico dell’Unione; tale analisi permetterà altresì di veri- ficare se l’orientamento della CGUE abbia indirettamente favorito la promozione dei valori europei, potenziando il ruolo dell’Unione come modello di riferimento a livello globale sia per le imprese, sia per i le- gislatori nazionali di Stati terzi (mediante il cd. effetto Bruxelles). Al fine di condurre tale verifica, saranno esaminate le più rilevanti pronunce della CGUE in questo settore, con particolare riguardo all’interpreta- zione dell’ambito di applicazione territoriale, alla deindicizzazione dei dati personali e al trasferimento dei dati personali verso Paesi terzi. Da ultimo, la ricerca si propone di verificare lo stato di enforcement della applicazione extraterritoriale del GDPR, evidenziandone carenze e punti deboli che potrebbero eventualmente minare l’efficacia complessiva del sistema europeo di tutela dei dati.