Il testo analizza le scoperte archeologiche condotte dall'Università Sapienza di Roma a Lavinium a partire dal 1986, focalizzandosi sull'area centrale della città di epoca imperiale. Gli scavi hanno rivelato i resti di una vasta piazza porticata, probabilmente il foro della città, con strutture di rilevanza politica e religiosa. Uno degli elementi più significativi è un vano mosaicato con un podio in muratura, che ha restituito frammenti di sculture di alto livello, tra cui ritratti di imperatori giulio-claudi come Augusto, Tiberio e Claudio. Queste statue suggeriscono che l'ambiente avesse una funzione legata al culto imperiale. Inoltre, le analisi stratigrafiche indicano almeno due fasi costruttive: la prima, di epoca augustea, e una seconda, databile alla fine del I secolo d.C. Il contributo discute anche il problema dell'identificazione del vano mosaicato: alcune ipotesi lo interpretano come un Augusteo, cioè un luogo dedicato al culto degli imperatori divinizzati, mentre altre lo vedono come sede di un collegio di Augustali, un gruppo dedito alle celebrazioni imperiali. La mancanza di iscrizioni specifiche rende difficile una conclusione definitiva, ma la posizione centrale e la presenza delle statue imperiali suggeriscono una funzione pubblica connessa al culto dinastico e dunque l'identificazione come Augusteo. Infine, il contributo inserisce le scoperte di Lavinium in un contesto più ampio, confrontandole con altri esempi di centri monumentali con funzione simile, come Ercolano, Roselle e Narona. L'analisi evidenzia come il culto imperiale si sviluppasse attraverso aggiunte e modifiche successive, riflettendo le esigenze politiche e sociali delle comunità locali.

Il culto imperiale a Lavinium / Paolo Liverani. - STAMPA. - (2024), pp. 55-62.

Il culto imperiale a Lavinium

Paolo Liverani
2024

Abstract

Il testo analizza le scoperte archeologiche condotte dall'Università Sapienza di Roma a Lavinium a partire dal 1986, focalizzandosi sull'area centrale della città di epoca imperiale. Gli scavi hanno rivelato i resti di una vasta piazza porticata, probabilmente il foro della città, con strutture di rilevanza politica e religiosa. Uno degli elementi più significativi è un vano mosaicato con un podio in muratura, che ha restituito frammenti di sculture di alto livello, tra cui ritratti di imperatori giulio-claudi come Augusto, Tiberio e Claudio. Queste statue suggeriscono che l'ambiente avesse una funzione legata al culto imperiale. Inoltre, le analisi stratigrafiche indicano almeno due fasi costruttive: la prima, di epoca augustea, e una seconda, databile alla fine del I secolo d.C. Il contributo discute anche il problema dell'identificazione del vano mosaicato: alcune ipotesi lo interpretano come un Augusteo, cioè un luogo dedicato al culto degli imperatori divinizzati, mentre altre lo vedono come sede di un collegio di Augustali, un gruppo dedito alle celebrazioni imperiali. La mancanza di iscrizioni specifiche rende difficile una conclusione definitiva, ma la posizione centrale e la presenza delle statue imperiali suggeriscono una funzione pubblica connessa al culto dinastico e dunque l'identificazione come Augusteo. Infine, il contributo inserisce le scoperte di Lavinium in un contesto più ampio, confrontandole con altri esempi di centri monumentali con funzione simile, come Ercolano, Roselle e Narona. L'analisi evidenzia come il culto imperiale si sviluppasse attraverso aggiunte e modifiche successive, riflettendo le esigenze politiche e sociali delle comunità locali.
2024
978-88-5491-576-3
Frammenti di storia dalla Lavinium imperiale
55
62
Paolo Liverani
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