In questo saggio si traccia un profilo della produzione relativa al periodo dell'immediato (primo) dopoguerra, di Gyula Krúdy (1878–1933), scrittore fecondissimo che, nato appena un decennio dopo il compromesso del 1867, attraversò l’euforia delle celebrazioni del Millennio, la tragedia della prima guerra mondiale, gli sconvolgimenti delle rivoluzioni postbelliche e della mutilazione del regno di Santo Stefano in conseguenza del trattato del Trianon del 1920, visse gli anni della caduta della monarchia asburgica e del ‘disincanto magiaro’ nelle vesti di un autore affermato, consolidato, partecipando con moderato entusiasmo ad alcuni cambiamenti intervenuti durante il periodo rivoluzionario, ma anche muovendo alla riflessione i lettori con la sua attività di pubblicista, che sembra quasi smentire la vena del cantore di quell’Ungheria magica, fantastica, che vive nell'immaginario dei suoi contemporanei. *** This article outlines the literary works of Gyula Krúdy (1878–1933) in the immediate (first) post-war period: Krúdy, born just a decade after the Compromise of 1867, lived through the euphoria of the Millennium celebrations, the tragedy of the First World War, the upheavals of the post-war revolutions and the "mutilation" of Hungary as a result of the Treaty of Trianon in 1920, lived through the years of the fall of the Habsburg monarchy and the ‘Magyar disenchantment’ in the guise of an established, consolidated author, participating with moderate enthusiasm in some changes that occurred during the revolutionary period, but also moving readers to reflection with his activity as a publicist, which seems to almost deny the vein of the singer of that magical, fantastic Hungary that lives in the imagination of his contemporaries.
Il disincantato marinaio della memoria d'Ungheria / Sciacovelli A. - STAMPA. - 22:(2021), pp. 145-161.
Il disincantato marinaio della memoria d'Ungheria
Sciacovelli A
2021
Abstract
In questo saggio si traccia un profilo della produzione relativa al periodo dell'immediato (primo) dopoguerra, di Gyula Krúdy (1878–1933), scrittore fecondissimo che, nato appena un decennio dopo il compromesso del 1867, attraversò l’euforia delle celebrazioni del Millennio, la tragedia della prima guerra mondiale, gli sconvolgimenti delle rivoluzioni postbelliche e della mutilazione del regno di Santo Stefano in conseguenza del trattato del Trianon del 1920, visse gli anni della caduta della monarchia asburgica e del ‘disincanto magiaro’ nelle vesti di un autore affermato, consolidato, partecipando con moderato entusiasmo ad alcuni cambiamenti intervenuti durante il periodo rivoluzionario, ma anche muovendo alla riflessione i lettori con la sua attività di pubblicista, che sembra quasi smentire la vena del cantore di quell’Ungheria magica, fantastica, che vive nell'immaginario dei suoi contemporanei. *** This article outlines the literary works of Gyula Krúdy (1878–1933) in the immediate (first) post-war period: Krúdy, born just a decade after the Compromise of 1867, lived through the euphoria of the Millennium celebrations, the tragedy of the First World War, the upheavals of the post-war revolutions and the "mutilation" of Hungary as a result of the Treaty of Trianon in 1920, lived through the years of the fall of the Habsburg monarchy and the ‘Magyar disenchantment’ in the guise of an established, consolidated author, participating with moderate enthusiasm in some changes that occurred during the revolutionary period, but also moving readers to reflection with his activity as a publicist, which seems to almost deny the vein of the singer of that magical, fantastic Hungary that lives in the imagination of his contemporaries.File | Dimensione | Formato | |
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