La strada tortuosa verso la convivenza delle differenze

Non è passato tanto tempo dall’insediamento di Donald Trump come 47° Presidente degli Stati Uniti, ma la via tracciata dalla sua amministrazione è stata fin da subito chiara: soffocare qualsiasi tentativo di andare nella direzione di quella che Fabrizio Acanfora chiama convivenza delle diferenze1 bloccando i programmi di DEI, ossia di diversità, equità, inclusione2. Il tutto, in nome di una presunta libertà di parola: la riconquista del free speech dopo le pastoie del woke, le “imposizioni” dell’eccesso di politicamente corretto, la cancel culture3 e tutto l’armamentario di parole chiave che i movimenti conservatori hanno creato per rinarrare, evidentemente in maniera molto convincente, il tentativo di dare più visibilità alla voce delle persone che fino a oggi non hanno avuto modo di avere una vera e solida attenzione da parte del pubblico.