Dopo una breve parte introduttiva sul pellegrinaggio cristiano nella tarda antichità cristiana con gli esempi di Egeria, Paola ed Eustochio, Melania senior, il contributo indaga come la percezione dei loca santa sia stata rivissuta dalle pellegrine medioevali, dirette eredi della tradizione cristiana antica. Brigida di Svezia (Rivelationes) e Margery Kempe (The Book of Margery Kempe) nei loro scritti sembrano rievocare quella percezione spiritualizzata e interiorizzata, già presente nell’esperienza di Paola ed Eustochio. Il pellegrinaggio al femminile permette di sondare il nesso stretto tra percezione visiva e stati emotivi ad essa associata, nonché il ruolo giocato dalla memoria, che nel fissarsi in un luogo preciso (Betlemme, il Monte degli Ulivi), assume una pluralità di forme a seconda del grado di percezione, creando differenti modalità di comunicazione e linguaggio. Catturate dalla spiritualità dei luoghi in cui Cristo è nato ed è morto, queste donne sembrano pervenire a una comprensione più veritiera della storia sacra grazie alla loro presenza e alla percezione fisica dei loca sancta in Terrasanta, così da essere in grado di interpretare o correggere attraverso la propria esperienza le Scritture stesse, come un vero e proprio auctor, cioè come qualcuno che possiede auctoritas.

Egeria, Brigida di Svezia, Margery Kempe e le molte altre: la percezione dei loca sancta nel pellegrinaggio femminile medievale / Roberta Franchi. - STAMPA. - (2025), pp. 39-81.

Egeria, Brigida di Svezia, Margery Kempe e le molte altre: la percezione dei loca sancta nel pellegrinaggio femminile medievale

Roberta Franchi
2025

Abstract

Dopo una breve parte introduttiva sul pellegrinaggio cristiano nella tarda antichità cristiana con gli esempi di Egeria, Paola ed Eustochio, Melania senior, il contributo indaga come la percezione dei loca santa sia stata rivissuta dalle pellegrine medioevali, dirette eredi della tradizione cristiana antica. Brigida di Svezia (Rivelationes) e Margery Kempe (The Book of Margery Kempe) nei loro scritti sembrano rievocare quella percezione spiritualizzata e interiorizzata, già presente nell’esperienza di Paola ed Eustochio. Il pellegrinaggio al femminile permette di sondare il nesso stretto tra percezione visiva e stati emotivi ad essa associata, nonché il ruolo giocato dalla memoria, che nel fissarsi in un luogo preciso (Betlemme, il Monte degli Ulivi), assume una pluralità di forme a seconda del grado di percezione, creando differenti modalità di comunicazione e linguaggio. Catturate dalla spiritualità dei luoghi in cui Cristo è nato ed è morto, queste donne sembrano pervenire a una comprensione più veritiera della storia sacra grazie alla loro presenza e alla percezione fisica dei loca sancta in Terrasanta, così da essere in grado di interpretare o correggere attraverso la propria esperienza le Scritture stesse, come un vero e proprio auctor, cioè come qualcuno che possiede auctoritas.
2025
1280920688
Lo spazio dei pellegrini. Forme e modi della mobilità in epoca medievale
39
81
Roberta Franchi
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