Le città sono sempre cambiate. Come e quanto cambiano influisce sulle loro capacità di sostenere la vita umana. Oggi sono divenute gli habitat della maggior parte della popolazione del pianeta. La protezione di ogni specie di organismi viventi, e dunque anche della nostra, dipende dalla cura degli habitat: questi hanno organizzazioni strutturali e funzionali ecosistemiche condivise dagli organismi di più specie per il soddisfacimento delle proprie funzioni vitali. Anche gli habitat umani, e nello specifico quelli urbani, sono condivisi da specie diverse, nelle città, nelle metropoli, nelle megalopoli, come negli insediamenti minori che hanno complessità strutturali assimilabili a quelle delle città. In luogo di separare umani e non umani, pensare i cambiamenti della città del XXI secolo richiede anche una posizione aperta alla coesistenza utile e possibile tra popolazioni di organismi di più specie. In questo senso, è noto che le piante svolgono ruoli essenziali per la vita nel suo complesso trascorrere ed evolversi. Anche le piante dipendono però da più componenti ecosistemiche essenziali. Una di queste è il suolo. Eppure, tanto ciò è perfino banale dal punto di vista botanico, biologico ed ecologico, quanto è controverso e diversamente ignorato nelle prassi di governo e trasformazione delle città. Nonostante siano altrettanto note anche le ulteriori funzioni del suolo per la vita di tutti gli organismi, è evidente che questo non basta ad arginarne l’insostenibile consumo di cui anche la città è responsabile. La ricerca “C’è Campo. Il futuro della città visto dal suolo” ha proposto la categoria dei ‘campi urbani’ come strumento concettuale per sviluppare concrete strategie di tutela dei suoli urbani.
CAMPI URBANI. Cosa le città stanno ancora perdendo e perché non dovrebbero farlo / Gabriele Paolinelli. - STAMPA. - Libro Bianco del Verde:(2025), pp. 120-133.
CAMPI URBANI. Cosa le città stanno ancora perdendo e perché non dovrebbero farlo
Gabriele Paolinelli
2025
Abstract
Le città sono sempre cambiate. Come e quanto cambiano influisce sulle loro capacità di sostenere la vita umana. Oggi sono divenute gli habitat della maggior parte della popolazione del pianeta. La protezione di ogni specie di organismi viventi, e dunque anche della nostra, dipende dalla cura degli habitat: questi hanno organizzazioni strutturali e funzionali ecosistemiche condivise dagli organismi di più specie per il soddisfacimento delle proprie funzioni vitali. Anche gli habitat umani, e nello specifico quelli urbani, sono condivisi da specie diverse, nelle città, nelle metropoli, nelle megalopoli, come negli insediamenti minori che hanno complessità strutturali assimilabili a quelle delle città. In luogo di separare umani e non umani, pensare i cambiamenti della città del XXI secolo richiede anche una posizione aperta alla coesistenza utile e possibile tra popolazioni di organismi di più specie. In questo senso, è noto che le piante svolgono ruoli essenziali per la vita nel suo complesso trascorrere ed evolversi. Anche le piante dipendono però da più componenti ecosistemiche essenziali. Una di queste è il suolo. Eppure, tanto ciò è perfino banale dal punto di vista botanico, biologico ed ecologico, quanto è controverso e diversamente ignorato nelle prassi di governo e trasformazione delle città. Nonostante siano altrettanto note anche le ulteriori funzioni del suolo per la vita di tutti gli organismi, è evidente che questo non basta ad arginarne l’insostenibile consumo di cui anche la città è responsabile. La ricerca “C’è Campo. Il futuro della città visto dal suolo” ha proposto la categoria dei ‘campi urbani’ come strumento concettuale per sviluppare concrete strategie di tutela dei suoli urbani.File | Dimensione | Formato | |
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