Il saggio vuole presentare la situazione degli scrittori ungheresi all'indomani della fine della rivoluzione del 1956: il nuovo regime imposto dalla politica sovietica si mosse velocemente per impedire che le voci del dissenso potessero avere la possibilità di parlare degli eventi rivoluzionari, per questo da parte degli scrittori si crearono delle modalità particolari di inclusione di riferimenti ad essi, nel quadro di opere narrative che avrebbero potuto passare facilmente l'esame della censura. Alcuni autori parlarono del clima di quegli anni in opere di molto successive, quando ormai non esisteva più una censura così forte. Nel saggio vengono analizzate le prospettive di alcuni noti scrittori ungheresi, ovvero Imre Kertész, Péter Esterházy ed Erzsébet Galgóczi. *** The essay aims to present the situation of Hungarian writers in the aftermath of the 1956 revolution: the new regime imposed by Soviet politics moved quickly to prevent dissenting voices from having the opportunity to speak about the revolutionary events, so writers created particular ways of including references to them in narrative works that could easily pass the censorship test. Some authors spoke about the atmosphere of those years in much later works, when such strong censorship no longer existed. The essay analyses the perspectives of some well-known Hungarian writers, namely Imre Kertész, Péter Esterházy and Erzsébet Galgóczi.
Quando muoiono i sogni? Narrare e leggere il ‘56 / Sciacovelli A.. - STAMPA. - (2012), pp. 304-322.
Quando muoiono i sogni? Narrare e leggere il ‘56
Sciacovelli A.
2012
Abstract
Il saggio vuole presentare la situazione degli scrittori ungheresi all'indomani della fine della rivoluzione del 1956: il nuovo regime imposto dalla politica sovietica si mosse velocemente per impedire che le voci del dissenso potessero avere la possibilità di parlare degli eventi rivoluzionari, per questo da parte degli scrittori si crearono delle modalità particolari di inclusione di riferimenti ad essi, nel quadro di opere narrative che avrebbero potuto passare facilmente l'esame della censura. Alcuni autori parlarono del clima di quegli anni in opere di molto successive, quando ormai non esisteva più una censura così forte. Nel saggio vengono analizzate le prospettive di alcuni noti scrittori ungheresi, ovvero Imre Kertész, Péter Esterházy ed Erzsébet Galgóczi. *** The essay aims to present the situation of Hungarian writers in the aftermath of the 1956 revolution: the new regime imposed by Soviet politics moved quickly to prevent dissenting voices from having the opportunity to speak about the revolutionary events, so writers created particular ways of including references to them in narrative works that could easily pass the censorship test. Some authors spoke about the atmosphere of those years in much later works, when such strong censorship no longer existed. The essay analyses the perspectives of some well-known Hungarian writers, namely Imre Kertész, Péter Esterházy and Erzsébet Galgóczi.File | Dimensione | Formato | |
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