Il lavoro analizza le problematiche legate alla violazione dei diritti di privativa europea su ritrovati vegetali, con particolare riferimento all’effettività della tutela risarcitoria e alla natura del danno risarcibile. Ripercorrendo i principali orientamenti elaborati dalla Corte di Giustizia, emergono i limiti di un ristoro meramente pecuniario, che non sempre è in grado di riparare integralmente il pregiudizio subito dal titolare della privativa e che una pattuizione negoziale può regolare solo in parte. Nella prassi, tuttavia, non mancano le clausole che presidiano la violazione di tali diritti ma spesse volte queste sono formulate in termini piuttosto onerosi per il produttore agricolo, sollecitando alcune perplessità sulla loro legittimità, laddove travalichino le funzioni tradizionalmente assegnate alla responsabilità civile. Soprattutto nel settore dell’agricoltura, emerge dunque una costante tensione tra la necessità di predisporre un sistema di tutele che sia realmente deterrente ma equo allo stesso tempo, alla ricerca di un punto di equilibrio non sempre facile da trovare. Sotto questo profilo, merita soffermarsi sul rimedio del disgorgement, che prevede la restituzione degli utili ottenuti a seguito di uno sfruttamento illecito del diritto di privativa, che pure il legislatore italiano ha introdotto all’art. 125 CPI. La tutela, nell’ampliare le funzioni tradizionalmente assegnate alla responsabilità civile, pone comunque diversi problemi, tanto sotto il profilo sistematico-qualificatorio, nella misura in cui evoca una funzione punitiva della responsabilità, quanto sotto il profilo applicativo, per le difficoltà che pone nell’individuare i criteri per la determinazione degli utili. Al di là di quelle che potranno essere le prospettive future, nell’attuale contesto normativo la garanzia di una tutela effettiva passa attraverso la necessità di una protezione dei diritti dei titolari di una privativa e misure risarcitorie che riflettano i danni reali subiti. The paper analyzes issues related to the breach of European plant variety rights, focusing on the effectiveness of compensatory protection and the legal qualification of the damage. Examining the main guidelines developed by the Court of Justice, the limits of purely pecuniary compensation emerge, which is not always able to fully repair the prejudice suffered by the right holder and which a negotiated agreement regulate only partially. In practice, however, clauses are introduced that guard against the violation of these rights, but often these are formulated in terms that are quite onerous for farmers, soliciting some perplexity about their lawfulness whether they overstep the functions traditionally assigned to civil liability. Especially in the agricultural sector, a constant tension arises between the need to set up a system of protections that is truly deterrent but simultaneously fair, in search of a balance that is not easy to find. In this respect, it is worth addressing the remedy of disgorgement, which provides for the restitution of profits obtained to unlawful exploitation of the patent right, which the Italian legislature also introduced in Article 125 IPC. The remedy, expanding the functions traditionally assigned to civil liability, nevertheless poses several problems, both from a systematic-qualifying point of view, as it evokes a punitive function of liability, and from its implementation, due to the difficulties it poses in identifying the criteria for determining profits. Regardless of the prospects, in the current regulatory context an effective remedy requires protecting the rights of the patent owners and compensatory measures that reflect the real damages suffered.
Sulle conseguenze derivanti dalla violazione del diritto di privativa vegetale, tra diritto europeo e disciplina nazionale / Mario Mauro. - STAMPA. - (2025), pp. 119-141.
Sulle conseguenze derivanti dalla violazione del diritto di privativa vegetale, tra diritto europeo e disciplina nazionale
Mario Mauro
2025
Abstract
Il lavoro analizza le problematiche legate alla violazione dei diritti di privativa europea su ritrovati vegetali, con particolare riferimento all’effettività della tutela risarcitoria e alla natura del danno risarcibile. Ripercorrendo i principali orientamenti elaborati dalla Corte di Giustizia, emergono i limiti di un ristoro meramente pecuniario, che non sempre è in grado di riparare integralmente il pregiudizio subito dal titolare della privativa e che una pattuizione negoziale può regolare solo in parte. Nella prassi, tuttavia, non mancano le clausole che presidiano la violazione di tali diritti ma spesse volte queste sono formulate in termini piuttosto onerosi per il produttore agricolo, sollecitando alcune perplessità sulla loro legittimità, laddove travalichino le funzioni tradizionalmente assegnate alla responsabilità civile. Soprattutto nel settore dell’agricoltura, emerge dunque una costante tensione tra la necessità di predisporre un sistema di tutele che sia realmente deterrente ma equo allo stesso tempo, alla ricerca di un punto di equilibrio non sempre facile da trovare. Sotto questo profilo, merita soffermarsi sul rimedio del disgorgement, che prevede la restituzione degli utili ottenuti a seguito di uno sfruttamento illecito del diritto di privativa, che pure il legislatore italiano ha introdotto all’art. 125 CPI. La tutela, nell’ampliare le funzioni tradizionalmente assegnate alla responsabilità civile, pone comunque diversi problemi, tanto sotto il profilo sistematico-qualificatorio, nella misura in cui evoca una funzione punitiva della responsabilità, quanto sotto il profilo applicativo, per le difficoltà che pone nell’individuare i criteri per la determinazione degli utili. Al di là di quelle che potranno essere le prospettive future, nell’attuale contesto normativo la garanzia di una tutela effettiva passa attraverso la necessità di una protezione dei diritti dei titolari di una privativa e misure risarcitorie che riflettano i danni reali subiti. The paper analyzes issues related to the breach of European plant variety rights, focusing on the effectiveness of compensatory protection and the legal qualification of the damage. Examining the main guidelines developed by the Court of Justice, the limits of purely pecuniary compensation emerge, which is not always able to fully repair the prejudice suffered by the right holder and which a negotiated agreement regulate only partially. In practice, however, clauses are introduced that guard against the violation of these rights, but often these are formulated in terms that are quite onerous for farmers, soliciting some perplexity about their lawfulness whether they overstep the functions traditionally assigned to civil liability. Especially in the agricultural sector, a constant tension arises between the need to set up a system of protections that is truly deterrent but simultaneously fair, in search of a balance that is not easy to find. In this respect, it is worth addressing the remedy of disgorgement, which provides for the restitution of profits obtained to unlawful exploitation of the patent right, which the Italian legislature also introduced in Article 125 IPC. The remedy, expanding the functions traditionally assigned to civil liability, nevertheless poses several problems, both from a systematic-qualifying point of view, as it evokes a punitive function of liability, and from its implementation, due to the difficulties it poses in identifying the criteria for determining profits. Regardless of the prospects, in the current regulatory context an effective remedy requires protecting the rights of the patent owners and compensatory measures that reflect the real damages suffered.File | Dimensione | Formato | |
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