Gli studi sulla disseminazione della conoscenza tecnologica in epoca preindustriale ci informano che questa poteva essere trasmessa nello spazio in tre modi diversi: per opera di individui, custodi di specifiche competenze, che si muovevano di zona in zona, attraverso “patenti” o concessione di privilegi, e mediante testi scritti fatti circolare e distribuiti liberamente al pubblico. Soprattutto in merito a quest’ultimo punto, l’assunto è valido solo in teoria, poiché nella pratica non era possibile trasferire con efficacia il know-how esclusivamente teorico e scorporato dal procedimento tecnico. I manuali erano spesso incompleti o involontariamente ingannevoli: è interessante notare che, nonostante gli sforzi, la trasmissione di conoscenza poteva essere difficile a causa delle limitazioni nelle modalità di comunicazione disponibili e della natura pratica e “tacita” di molte competenze artigianali. L'apprendimento spesso avveniva attraverso l'esperienza diretta e l'apprendistato, e non era sempre facile formalizzare o documentare questi processi. Non è certo un caso che è comunemente ritenuto come nessuna innovazione premoderna sia mai stata trasferita semplicemente attraverso la parola scritta. Qual era quindi la natura, quali erano gli scopi che la manualistica si prefiggeva di raggiungere? Il contributo proverà a riflettere intorno alla questione prendendo come caso di studio la manifattura tessile nelle città dell’Italia centro-settentrionale tra Tre e Quattrocento, per la quale sono sopravvissuti diversi testi dedicati ai vari aspetti “tecnici” del processo produttivo. Studies on the dissemination of technological knowledge in the pre-industrial era inform us that it could spread across space in three main ways: through individuals—custodians of specific skills—who moved from one area to another; through “patents” or the granting of privileges; and through written texts that were circulated and freely distributed to the public. Especially regarding the latter, the assumption holds true only in theory, as in practice it was not possible to effectively transfer know-how through purely theoretical knowledge, detached from technical procedures. Manuals were often incomplete or unintentionally misleading. It is interesting to note that, despite efforts, the transmission of knowledge could be difficult due to the limitations of available communication methods and the practical, “tacit” nature of many artisanal skills. Learning often took place through hands-on experience and apprenticeship, and it was not always easy to formalize or document these processes. It is no coincidence that it is commonly believed no premodern innovation was ever transferred solely through the written word. What, then, was the nature of technical manuals, and what aims did they seek to achieve? This paper will attempt to reflect on this question by focusing on textile manufacturing in the cities of central and northern Italy between the thirteenth and fifteenth centuries, for which several texts devoted to various “technical” aspects of the production process have survived.
Insegnare i mestieri del tessile: la diffusione della conoscenza tecnica nel basso Medioevo tra manualistica e trasmissione orale / francesco ammannati. - ELETTRONICO. - 541:(2025), pp. 383-406.
Insegnare i mestieri del tessile: la diffusione della conoscenza tecnica nel basso Medioevo tra manualistica e trasmissione orale
francesco ammannati
2025
Abstract
Gli studi sulla disseminazione della conoscenza tecnologica in epoca preindustriale ci informano che questa poteva essere trasmessa nello spazio in tre modi diversi: per opera di individui, custodi di specifiche competenze, che si muovevano di zona in zona, attraverso “patenti” o concessione di privilegi, e mediante testi scritti fatti circolare e distribuiti liberamente al pubblico. Soprattutto in merito a quest’ultimo punto, l’assunto è valido solo in teoria, poiché nella pratica non era possibile trasferire con efficacia il know-how esclusivamente teorico e scorporato dal procedimento tecnico. I manuali erano spesso incompleti o involontariamente ingannevoli: è interessante notare che, nonostante gli sforzi, la trasmissione di conoscenza poteva essere difficile a causa delle limitazioni nelle modalità di comunicazione disponibili e della natura pratica e “tacita” di molte competenze artigianali. L'apprendimento spesso avveniva attraverso l'esperienza diretta e l'apprendistato, e non era sempre facile formalizzare o documentare questi processi. Non è certo un caso che è comunemente ritenuto come nessuna innovazione premoderna sia mai stata trasferita semplicemente attraverso la parola scritta. Qual era quindi la natura, quali erano gli scopi che la manualistica si prefiggeva di raggiungere? Il contributo proverà a riflettere intorno alla questione prendendo come caso di studio la manifattura tessile nelle città dell’Italia centro-settentrionale tra Tre e Quattrocento, per la quale sono sopravvissuti diversi testi dedicati ai vari aspetti “tecnici” del processo produttivo. Studies on the dissemination of technological knowledge in the pre-industrial era inform us that it could spread across space in three main ways: through individuals—custodians of specific skills—who moved from one area to another; through “patents” or the granting of privileges; and through written texts that were circulated and freely distributed to the public. Especially regarding the latter, the assumption holds true only in theory, as in practice it was not possible to effectively transfer know-how through purely theoretical knowledge, detached from technical procedures. Manuals were often incomplete or unintentionally misleading. It is interesting to note that, despite efforts, the transmission of knowledge could be difficult due to the limitations of available communication methods and the practical, “tacit” nature of many artisanal skills. Learning often took place through hands-on experience and apprenticeship, and it was not always easy to formalize or document these processes. It is no coincidence that it is commonly believed no premodern innovation was ever transferred solely through the written word. What, then, was the nature of technical manuals, and what aims did they seek to achieve? This paper will attempt to reflect on this question by focusing on textile manufacturing in the cities of central and northern Italy between the thirteenth and fifteenth centuries, for which several texts devoted to various “technical” aspects of the production process have survived.| File | Dimensione | Formato | |
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