Il contributo analizza l'uso del dialetto nei romanzi "Idda" di Michela Marzano e "La battuta perfetta" di Carlo D'Amicis; nel primo il salentino viene utilizzato come lingua del ricordo e degli affetti fanciulleschi (l'autrice infatti, come la protagonista della storia, vive in Francia ormai da molti anni), nel secondo invece l'autore, di Sava (prov. di Taranto), sceglie il dialetto di un'altra città, Matera, per raccontare le vicissitudini di Canio u diavelucchie e del suo parentado, compiendo un'assai riuscita operazione di imitazione dialettale di una varietà da parte di un non nativo.
Voci pugliesi della narrativa neodialettale contemporanea (su Idda di M. Marzano e La battuta perfetta di C. D'Amicis) / Maria Carosella. - 3:(2020), pp. 71-88.
Voci pugliesi della narrativa neodialettale contemporanea (su Idda di M. Marzano e La battuta perfetta di C. D'Amicis)
Maria Carosella
2020
Abstract
Il contributo analizza l'uso del dialetto nei romanzi "Idda" di Michela Marzano e "La battuta perfetta" di Carlo D'Amicis; nel primo il salentino viene utilizzato come lingua del ricordo e degli affetti fanciulleschi (l'autrice infatti, come la protagonista della storia, vive in Francia ormai da molti anni), nel secondo invece l'autore, di Sava (prov. di Taranto), sceglie il dialetto di un'altra città, Matera, per raccontare le vicissitudini di Canio u diavelucchie e del suo parentado, compiendo un'assai riuscita operazione di imitazione dialettale di una varietà da parte di un non nativo.| File | Dimensione | Formato | |
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