Il contributo si concentra su un episodio di violenza compiuto contro la regina degli Iceni, Budicca e le figlie, all’epoca dell’avanzata dei Romani in Britannia, sotto il regno di Nerone. Attraverso l’analisi delle diverse versioni attestate dalla storiografia antica (Tacito; Cassio Dione), da umanisti e storici della prima età moderna (fra cui Polidoro Virgili; Petruccio Ubaldini) e da testimonianze posteriori si può cogliere lo spazio marginale dato allo stupro subito dalle giovani figlie e in parallelo il focus crescente su Budicca come eroina trionfante o simbolo di regina guerriera, fino alla sua trasformazione in mito nazionalista e figura adatta a celebrare l’idea della resistenza agli aggressori esterni e ad esprimersi contro la costruzione degli imperi. Nell’insieme, se da un lato si notano la persistenza e al contempo l’evoluzione dell’interesse per il personaggio, d’altro lato emerge la tendenza a trascurare o comunque a porre in secondo piano la sua condizione di madre di due giovani donne violentate dai nemici sui campi di battaglia. - This contribution focuses on an episode of violence committed against the Queen of the Iceni, Boudica, and her daughters at the time of the Roman advance into Britain under Nero. Through an analysis of the different versions attested by ancient historiography (Tacitus; Cassius Dio), humanists and historians of the early modern period (including Polydore Vergil; Petruccio Ubaldini) and later testimonies, it is possible to grasp the marginal space given to the rape suffered by the young daughters and, in parallel, the growing focus on Boudica as a triumphant heroine or symbol of a warrior queen, as well as her transformation into a nationalist myth and a figure suitable for celebrating the idea of resistance to external aggressors and for expressing opposition to the construction of empires. Overall, while on the one hand there is a persistent and evolving interest in the character, on the other hand there is a tendency to neglect or at least downplay her status as the mother of two young women raped by enemies on the battlefield.

'Stupro violatae sunt': Budicca e le sue figlie fra racconti storiografici e palinsesti eroizzanti / Mastrorosa, Ida Gilda. - STAMPA. - 15:(2025), pp. 99-132.

'Stupro violatae sunt': Budicca e le sue figlie fra racconti storiografici e palinsesti eroizzanti

Mastrorosa, Ida Gilda
2025

Abstract

Il contributo si concentra su un episodio di violenza compiuto contro la regina degli Iceni, Budicca e le figlie, all’epoca dell’avanzata dei Romani in Britannia, sotto il regno di Nerone. Attraverso l’analisi delle diverse versioni attestate dalla storiografia antica (Tacito; Cassio Dione), da umanisti e storici della prima età moderna (fra cui Polidoro Virgili; Petruccio Ubaldini) e da testimonianze posteriori si può cogliere lo spazio marginale dato allo stupro subito dalle giovani figlie e in parallelo il focus crescente su Budicca come eroina trionfante o simbolo di regina guerriera, fino alla sua trasformazione in mito nazionalista e figura adatta a celebrare l’idea della resistenza agli aggressori esterni e ad esprimersi contro la costruzione degli imperi. Nell’insieme, se da un lato si notano la persistenza e al contempo l’evoluzione dell’interesse per il personaggio, d’altro lato emerge la tendenza a trascurare o comunque a porre in secondo piano la sua condizione di madre di due giovani donne violentate dai nemici sui campi di battaglia. - This contribution focuses on an episode of violence committed against the Queen of the Iceni, Boudica, and her daughters at the time of the Roman advance into Britain under Nero. Through an analysis of the different versions attested by ancient historiography (Tacitus; Cassius Dio), humanists and historians of the early modern period (including Polydore Vergil; Petruccio Ubaldini) and later testimonies, it is possible to grasp the marginal space given to the rape suffered by the young daughters and, in parallel, the growing focus on Boudica as a triumphant heroine or symbol of a warrior queen, as well as her transformation into a nationalist myth and a figure suitable for celebrating the idea of resistance to external aggressors and for expressing opposition to the construction of empires. Overall, while on the one hand there is a persistent and evolving interest in the character, on the other hand there is a tendency to neglect or at least downplay her status as the mother of two young women raped by enemies on the battlefield.
2025
9788855536790
Storie di ordinaria violenza
99
132
Mastrorosa, Ida Gilda
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