Immagini naturalistiche nella letteratura mistica medievale: Il caso de Der Nonne von Engelthal Büchlein von der Gnaden Überlast

Nel presente contributo si analizzano le rappresentazioni naturali e naturalistiche nelle visioni mistiche raccolte nel Büchlein von der Genaden Überlast, proveniente dal convento domenicano di Engelthal e del Weiler Schwesternbuch. Particolare attenzione è rivolta alle strategie simboliche con cui vengono evocate immagini sensoriali e motivi naturalistici: esse non solo rendono comunicabile e condivisibile l’esperienza estatica attraverso una teologia affettiva, ma hanno anche una funzione didattica e formativa, contribuendo a istruire e a consolidare l’identità spirituale della comunità monastica. Cariche di valenze bibliche e simboliche, queste immagini traducono contenuti teologici complessi in un linguaggio sensibile e condiviso, favorendo forme di formazione orizzontale tra consorelle. La letteratura mistica femminile si rivela così non soltanto spazio di esperienza individuale, ma anche strumento educativo e comunitario, capace di integrare memoria collettiva, rielaborazione dottrinale e costruzione di un sapere condiviso. || In this paper, the natural and naturalistic representations in the mystical visions collected in the Büchlein von der Genaden Überlast, originating from the Dominican convent of Engelthal, and in the Weiler Schwesternbuch are examined. Particular attention is given to the symbolic strategies through which sensory images and natural motifs are evoked: these not only make the ecstatic experience communicable and shareable through an affective theology, but also serve a didactic and formative purpose, contributing to instructing and consolidating the spiritual identity of the monastic community. Charged with biblical and symbolic significance, these images translate complex theological contents into a tangible and shared language, fostering forms of horizontal formation among the nuns. Thus, female mystical literature emerges not merely as a space for individual experience, but also as an educational and communal instrument, capable of integrating collective memory, doctrinal re-elaboration, and the construction of shared knowledge.