L’articolo analizza le modifiche introdotte dal regolamento (UE) 2021/1767 al regolamento di Aarhus, finalizzate a migliorare l’attuazione degli obblighi derivanti dalla Convenzione di Aarhus e a rafforzare il ruolo della società civile nei processi decisionali ambientali dell’Unione europea. In particolare, con il regolamento del 2021, il legislatore dell’Unione ha modificato la disciplina relativa al riesame interno di atti che abbiano un collegamento qualificato con il diritto ambientale, adottati da istituzioni o organi dell’Unione. Le novità più rilevanti sono andate nel senso di ampliare l’ambito di applicazione del meccanismo di riesame interno, sia dal punto di vista degli atti delle istituzioni o organi dell’Unione che possono esserne l’oggetto, sia rispetto al novero dei soggetti legittimati a proporre domanda di riesame, che comprende ora non solo le organizzazioni non governative ma anche “altri membri del pubblico”. Alla luce di siffatto quadro, il contributo prende in considerazione l'impatto che le modifiche introdotte nel 2021 può avere sul meccanismo di riesame nel favorire l’effettiva tutela delle persone fisiche e giuridiche in ambito ambientale, sia nel rapporto con il ricorso di cui all’art. 263, par. 4, TFUE, sia combinato con esso, cioè nel caso in cui i privati intendano impugnare il rigetto della domanda di riesame interno da parte delle istituzioni o organi dell’Unione. Sebbene le modifiche introdotte al regolamento di Aarhus rispetto all’accesso alla società civile alla giustizia in materia ambientale siano da accogliersi, nel loro complesso, positivamente, se considerato in un’ottica “combinata” con il ricorso per annullamento, il riesame interno presenta tuttavia ancora alcuni limiti che vanno ad incidere sull’effettività di tale rimedio rispetto alla tutela offerta alle persone fisiche o giuridiche.

Riflessioni sull’effettività dell’accesso della società civile alla giustizia in materia ambientale dopo la riforma del regolamento di Aarhus / Alessandra Favi. - ELETTRONICO. - (2022), pp. 349-368.

Riflessioni sull’effettività dell’accesso della società civile alla giustizia in materia ambientale dopo la riforma del regolamento di Aarhus

Alessandra Favi
2022

Abstract

L’articolo analizza le modifiche introdotte dal regolamento (UE) 2021/1767 al regolamento di Aarhus, finalizzate a migliorare l’attuazione degli obblighi derivanti dalla Convenzione di Aarhus e a rafforzare il ruolo della società civile nei processi decisionali ambientali dell’Unione europea. In particolare, con il regolamento del 2021, il legislatore dell’Unione ha modificato la disciplina relativa al riesame interno di atti che abbiano un collegamento qualificato con il diritto ambientale, adottati da istituzioni o organi dell’Unione. Le novità più rilevanti sono andate nel senso di ampliare l’ambito di applicazione del meccanismo di riesame interno, sia dal punto di vista degli atti delle istituzioni o organi dell’Unione che possono esserne l’oggetto, sia rispetto al novero dei soggetti legittimati a proporre domanda di riesame, che comprende ora non solo le organizzazioni non governative ma anche “altri membri del pubblico”. Alla luce di siffatto quadro, il contributo prende in considerazione l'impatto che le modifiche introdotte nel 2021 può avere sul meccanismo di riesame nel favorire l’effettiva tutela delle persone fisiche e giuridiche in ambito ambientale, sia nel rapporto con il ricorso di cui all’art. 263, par. 4, TFUE, sia combinato con esso, cioè nel caso in cui i privati intendano impugnare il rigetto della domanda di riesame interno da parte delle istituzioni o organi dell’Unione. Sebbene le modifiche introdotte al regolamento di Aarhus rispetto all’accesso alla società civile alla giustizia in materia ambientale siano da accogliersi, nel loro complesso, positivamente, se considerato in un’ottica “combinata” con il ricorso per annullamento, il riesame interno presenta tuttavia ancora alcuni limiti che vanno ad incidere sull’effettività di tale rimedio rispetto alla tutela offerta alle persone fisiche o giuridiche.
2022
La Conferenza sul futuro dell’Europa, contributo al dibattito sui valori dell’Unione e sulla protezione della salute e dell’ambiente
349
368
Alessandra Favi
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