Il presente contributo muove dall’ipotesi che nelle società liberaldemocratiche occidentali, a partire dagli ultimi decenni del Secolo Breve, sia possibile osservare un processo di crescente diffusione di unità sociali concepite come singolarità, il quale avrebbe informato in modo significativo anche la soggettività tardo-moderna. L’obiettivo è quello di arrivare a sostenere l’utilità di un tipo ideale di individualismo della singolarità da impiegare come guida teorica nell’analisi delle trasformazioni delle soggettività contemporanee concrete. Per fare ciò, in primo luogo, si riporta brevemente una definizione minima di singolarità. Dopodiché, vengono presentati i principali mutamenti socio-strutturali individuati in letteratura per spiegare l’ascesa del singolarismo, osservando come tali interpretazioni si concentrino principalmente su mutamenti di tipo materiale. Viene presentato, quindi, il caso del mutamento avvenuto nelle rappresentazioni tardomoderne della felicità come fenomeno non direttamente deducibile dai soli mutamenti materiali. In ragione di ciò, viene proposto un tipo ideale di individualismo della singolarità che consenta di considerare, nell’analisi del singolarismo, anche le rappresentazioni soggettive socialmente rilevanti. L’auspicio è che questa proposta possa essere utile per future ricerche sociologiche sul tema che siano in grado di render conto tanto della dimensione materiale quanto di quella relativa alle rappresentazioni soggettive, nonché delle loro possibili relazioni e influenze reciproche.
L'individualismo della singolarità come soggettività tardo-moderna: tra materialità e rappresentazioni / Jacopo Cecchini. - STAMPA. - 1:(2025), pp. 175-185.
L'individualismo della singolarità come soggettività tardo-moderna: tra materialità e rappresentazioni
Jacopo Cecchini
2025
Abstract
Il presente contributo muove dall’ipotesi che nelle società liberaldemocratiche occidentali, a partire dagli ultimi decenni del Secolo Breve, sia possibile osservare un processo di crescente diffusione di unità sociali concepite come singolarità, il quale avrebbe informato in modo significativo anche la soggettività tardo-moderna. L’obiettivo è quello di arrivare a sostenere l’utilità di un tipo ideale di individualismo della singolarità da impiegare come guida teorica nell’analisi delle trasformazioni delle soggettività contemporanee concrete. Per fare ciò, in primo luogo, si riporta brevemente una definizione minima di singolarità. Dopodiché, vengono presentati i principali mutamenti socio-strutturali individuati in letteratura per spiegare l’ascesa del singolarismo, osservando come tali interpretazioni si concentrino principalmente su mutamenti di tipo materiale. Viene presentato, quindi, il caso del mutamento avvenuto nelle rappresentazioni tardomoderne della felicità come fenomeno non direttamente deducibile dai soli mutamenti materiali. In ragione di ciò, viene proposto un tipo ideale di individualismo della singolarità che consenta di considerare, nell’analisi del singolarismo, anche le rappresentazioni soggettive socialmente rilevanti. L’auspicio è che questa proposta possa essere utile per future ricerche sociologiche sul tema che siano in grado di render conto tanto della dimensione materiale quanto di quella relativa alle rappresentazioni soggettive, nonché delle loro possibili relazioni e influenze reciproche.| File | Dimensione | Formato | |
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