Il saggio risulta in buona parte dedicato alla ricostruzione dei vari tipi di parametri normativi a cui risulta soggetto, dal punto di vista contenutistico-sostanziale, l’esercizio della potestà regolamentare della Consob a seguito dell’emanazione del Testo unico sull’intermediazione finanziaria (D.Lgs. n. 58/1998) e del «decreto euro» (D.Lgs. n. 213/1998). Tali parametri vengono distinti in cinque diversi tipi, a seconda del diverso grado di determinatezza da essi rivestito: principi generali del diritto; principi fondamentali della materia e/o della submateria; principi e criteri inerenti al singolo oggetto della postestà regolamentare ricavabili dalla legislazione statale ovvero dalla normativa comunitaria; prescrizioni di dettaglio della legislazione statale e della normativa comunitaria; «common standards» formulati dal Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari (CESR). La considerazione della operatività di questo variegato complesso di parametri porta a concludere nel senso di un generalizzato rispetto delle riserve di legge inerenti alle materie disciplinate dai regolamenti della Consob. Una particolare attenzione, d’altro canto, viene pure dedicata alla circostanza che, in sede di predisposizione dei tre «maxiregolamenti» (Intermediari, Mercati, Emittenti) con i quali si è data attuazione alle oltre cinquanta espresse previsioni di potestà regolamentare previste nel Testo unico e nel «decreto euro», nonché dei relativi atti modificativi, la Consob ha concretamente applicato i principi del giusto procedimento, dando luogo ad una estesa e approfondita consultazione dei soggetti interessati. Non si ritiene peraltro che, in assenza di un’espressa previsione legislativa di siffatta procedura partecipata, quest’ultima potrebbe essere validamente utilizzata in chiave di controbilanciamento di eventuali insufficienze di determinatezza proprie del parametro contenutistico-sostanziale.
La potestà regolamentare della Consob in materia di intermediazione finanziaria alla luce della normativa del Testo unico e della sua esperienza attuativa / G. PUCCINI. - STAMPA. - (2005), pp. 1-41.
La potestà regolamentare della Consob in materia di intermediazione finanziaria alla luce della normativa del Testo unico e della sua esperienza attuativa
PUCCINI, GIUSTO
2005
Abstract
Il saggio risulta in buona parte dedicato alla ricostruzione dei vari tipi di parametri normativi a cui risulta soggetto, dal punto di vista contenutistico-sostanziale, l’esercizio della potestà regolamentare della Consob a seguito dell’emanazione del Testo unico sull’intermediazione finanziaria (D.Lgs. n. 58/1998) e del «decreto euro» (D.Lgs. n. 213/1998). Tali parametri vengono distinti in cinque diversi tipi, a seconda del diverso grado di determinatezza da essi rivestito: principi generali del diritto; principi fondamentali della materia e/o della submateria; principi e criteri inerenti al singolo oggetto della postestà regolamentare ricavabili dalla legislazione statale ovvero dalla normativa comunitaria; prescrizioni di dettaglio della legislazione statale e della normativa comunitaria; «common standards» formulati dal Comitato delle autorità europee di regolamentazione dei valori mobiliari (CESR). La considerazione della operatività di questo variegato complesso di parametri porta a concludere nel senso di un generalizzato rispetto delle riserve di legge inerenti alle materie disciplinate dai regolamenti della Consob. Una particolare attenzione, d’altro canto, viene pure dedicata alla circostanza che, in sede di predisposizione dei tre «maxiregolamenti» (Intermediari, Mercati, Emittenti) con i quali si è data attuazione alle oltre cinquanta espresse previsioni di potestà regolamentare previste nel Testo unico e nel «decreto euro», nonché dei relativi atti modificativi, la Consob ha concretamente applicato i principi del giusto procedimento, dando luogo ad una estesa e approfondita consultazione dei soggetti interessati. Non si ritiene peraltro che, in assenza di un’espressa previsione legislativa di siffatta procedura partecipata, quest’ultima potrebbe essere validamente utilizzata in chiave di controbilanciamento di eventuali insufficienze di determinatezza proprie del parametro contenutistico-sostanziale.File | Dimensione | Formato | |
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