Naso e i terremoti. Appunti per la sua storia sismica

Nel biennio 2004-2005 è stata condotta una ricerca finalizzata alla comprensione degli effetti che i numerosi sismi hanno prodotto sul tessuto urbano di un insediamento storico di particolare importanza, il centro storico di Naso nel territorio dei Nebrodi in Sicilia, zona della regione caratterizzata da un forte rischio sismico e di degrado geomorfologico dal Seicento ad oggi, facendo specifico riferimento alla documentazione archivistica e, per il Novecento, all’analisi diretta. L’indagine ha permesso di raccogliere significative notizie per la conoscenza e la comprensione delle mutazioni dell’abitato prodotte dalle fasi di ricostruzione post sismica; risulta infatti ormai chiaro che gli interventi conseguenti alle catastrofi hanno rimodellato anche significativamente l’assetto urbanistico e architettonico del nucleo urbano, nel corso degli ultimi quattro secoli. La ricerca si è sviluppata con il reperimento di dati bibliografici generali, sui sismi siciliani, per poi trovare verifiche significative in un’ampia documentazione archivistica, nonché su una serie di dettagliati rilievi strutturali e indagini sulle tecniche costruttive dei fabbricati. Queste pagine cercano di chiarire gli aspetti principali degli eventi e il conseguente risultato ricostruttivo, facendo riferimento agli eventi sismici più importanti verificatisi dal 1613 al 1978. Numerosi e violenti sono i terremoti che hanno interessato la Sicilia nel corso dei secoli; il settore maggiormente interessato è circoscritto alla zona orientale dell’isola, l’area maggiormente sismica del territorio nazionale, contraddistinta dalla presenza di vulcani attivi quali l’Etna e lo Stromboli. Gli eventi tellurici del XVII secolo hanno lasciato testimonianze di vere e proprie catastrofi; di alcuni è pervenuta un’attendibile memoria nelle cronache del tempo, grazie alla lunga tradizione storica e culturale di questa terra.