L’attività di ricerca svolta negli ultimi anni dal Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale ha interessato svariati aspetti dell’allevamento estensivo di suini e di bovini, con particolare riferimento alla realtà zootecnica della regione Toscana. Sulla base delle informazioni ottenute nel corso di indagini presso le aziende e delle sperimentazioni eseguite nelle stesse, è stato possibile arrivare alla definizione di criteri da seguire nella progettazione degli interventi costruttivi ed impiantistici presso le aziende dedite all’allevamento di suini all’aperto, con modalità brade o semibrade, e di bovini da carne, con sistemi estensivi. Nel caso dei suini, nell’ottica della valorizzazione di una razza autoctona particolarmente rustica e adattata da secoli alla vita nel bosco, si è pensato di colmare le principali lacune evidenziate nel ciclo produttivo. È per tale motivo che l’attenzione si è concentrata sulla definizione di appropriate soluzioni per il parto-allattamento delle scrofe. In fase progettuale si sono ricercate soluzioni che fossero alla portata dell’allevatore, e quindi tenessero conto di esigenze funzionali da un lato e di esigenze economiche dall’altro. Le capannine progettate, con struttura in rete metallica e rivestimento in paglia, ritenute sicuramente idonee per l’utilizzazione nelle aree prese in esame, hanno il vantaggio di essere particolarmente economiche, sia per i limitati costi dei materiali impiegati nella costruzione, sia per la possibilità di fare ricorso alla stessa manodopera aziendale per la realizzazione. Esse inoltre rispondono pienamente alle esigenze degli animali, che le preferiscono alle altre soluzioni poste a confronto, in quanto più confortevoli dal punto di vista termico sia in inverno sia, soprattutto, in estate. Anche dal punto di vista dell’inserimento ambientale la soluzione in paglia si presenta in modo positivo, anche nelle zone ad alto valore paesaggistico, come sono le zone “parco”, ampiamente presenti nel territorio toscano. Nel caso dei bovini, i prodotti ottenuti nel corso della ricerca sono rappresentati principalmente dai “progetti-tipo”. I progetti predisposti si adattano alle svariate esigenze che sono emerse nel corso dello studio: da allevamenti di bovini all’ingrasso a quelli di vacche da carne; da allevamenti bradi, che richiedono semplici ricoveri per il riparo, ad allevamenti più intensivi; da allevamenti posti in zone di pianura a quelli posti in zone marginali, collinari o montane. In tutti i casi si è comunque optato per soluzioni che prevedono l’impiego del legno, che si caratterizza per l’importante capacità di consentire un gradevole inserimento dell’edificio nel contesto ambientale – paesaggistico circostante. In conclusione, le soluzioni proposte sono in grado di rispondere positivamente a quegli aspetti che erano stati prefissati in fase di impostazione della ricerca, ossia aspetti ecologici (ridotto impatto ambientale), etologici (stato di benessere degli animali), sanitari (limitato impiego di farmaci), di qualità delle produzioni (prodotti tipici, prodotti biologici).

Tecniche alternative per l’allevamento estensivo / M. BARBARI; M. BIANCHI; C. BIBBIANI; S. CAMICIOTTOLI; L. CONTI; A. GORI; G. MASI; M. MONTI; P. PELLEGRINI; F. SORBETTI GUERRI. - STAMPA. - (2005), pp. 135-156.

Tecniche alternative per l’allevamento estensivo

BARBARI, MATTEO;CAMICIOTTOLI, STEFANO;CONTI, LEONARDO;PELLEGRINI, PAOLO;SORBETTI GUERRI, FRANCESCO
2005

Abstract

L’attività di ricerca svolta negli ultimi anni dal Dipartimento di Ingegneria Agraria e Forestale ha interessato svariati aspetti dell’allevamento estensivo di suini e di bovini, con particolare riferimento alla realtà zootecnica della regione Toscana. Sulla base delle informazioni ottenute nel corso di indagini presso le aziende e delle sperimentazioni eseguite nelle stesse, è stato possibile arrivare alla definizione di criteri da seguire nella progettazione degli interventi costruttivi ed impiantistici presso le aziende dedite all’allevamento di suini all’aperto, con modalità brade o semibrade, e di bovini da carne, con sistemi estensivi. Nel caso dei suini, nell’ottica della valorizzazione di una razza autoctona particolarmente rustica e adattata da secoli alla vita nel bosco, si è pensato di colmare le principali lacune evidenziate nel ciclo produttivo. È per tale motivo che l’attenzione si è concentrata sulla definizione di appropriate soluzioni per il parto-allattamento delle scrofe. In fase progettuale si sono ricercate soluzioni che fossero alla portata dell’allevatore, e quindi tenessero conto di esigenze funzionali da un lato e di esigenze economiche dall’altro. Le capannine progettate, con struttura in rete metallica e rivestimento in paglia, ritenute sicuramente idonee per l’utilizzazione nelle aree prese in esame, hanno il vantaggio di essere particolarmente economiche, sia per i limitati costi dei materiali impiegati nella costruzione, sia per la possibilità di fare ricorso alla stessa manodopera aziendale per la realizzazione. Esse inoltre rispondono pienamente alle esigenze degli animali, che le preferiscono alle altre soluzioni poste a confronto, in quanto più confortevoli dal punto di vista termico sia in inverno sia, soprattutto, in estate. Anche dal punto di vista dell’inserimento ambientale la soluzione in paglia si presenta in modo positivo, anche nelle zone ad alto valore paesaggistico, come sono le zone “parco”, ampiamente presenti nel territorio toscano. Nel caso dei bovini, i prodotti ottenuti nel corso della ricerca sono rappresentati principalmente dai “progetti-tipo”. I progetti predisposti si adattano alle svariate esigenze che sono emerse nel corso dello studio: da allevamenti di bovini all’ingrasso a quelli di vacche da carne; da allevamenti bradi, che richiedono semplici ricoveri per il riparo, ad allevamenti più intensivi; da allevamenti posti in zone di pianura a quelli posti in zone marginali, collinari o montane. In tutti i casi si è comunque optato per soluzioni che prevedono l’impiego del legno, che si caratterizza per l’importante capacità di consentire un gradevole inserimento dell’edificio nel contesto ambientale – paesaggistico circostante. In conclusione, le soluzioni proposte sono in grado di rispondere positivamente a quegli aspetti che erano stati prefissati in fase di impostazione della ricerca, ossia aspetti ecologici (ridotto impatto ambientale), etologici (stato di benessere degli animali), sanitari (limitato impiego di farmaci), di qualità delle produzioni (prodotti tipici, prodotti biologici).
2005
9788850651627
Edilizia zootecnica – Innovazione progettuale e tecnologica negli allevamenti italiani
135
156
M. BARBARI; M. BIANCHI; C. BIBBIANI; S. CAMICIOTTOLI; L. CONTI; A. GORI; G. MASI; M. MONTI; P. PELLEGRINI; F. SORBETTI GUERRI
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