Frutto del Prin 2005 “Sviluppo turistico e trasformazioni territoriali: aree urbane, eco-sistemi e complessità regionale” coordinato da Attilio Celant (Roma-La Sapienza), il contributo discute la sostenibilità dello sviluppo turistico intesa, come da definizione, non soltanto in termini ambientali ma anche economico-sociali, inquadrandola nel processo de-rispecializzativo delle economie locali legato alla più generale transizione fra secondario e terziario. Dopo un esame comparato delle rispettive funzioni produttive, dell’interazione O/D e delle relative transazioni, il processo di sostituzione, verificato empiricamente dall’unità locale, viene analizzato attraverso le categorie della “divisione tecnica” e della “divisione sociale” del lavoro, degli effetti di moltiplicatore e di indotto e della produttività dei fattori. Ne emerge una differenza sostanziale fra l’economia politica del turismo e la sua geografia economica: mentre la prima mostra un’adeguata capacità (teorica) di massimizzazione della produttività dei fattori, la seconda sembra invece manifestare una bassa soglia di rendimenti crescenti, i quali d’altro canto sono indispensabili per un reale processo rispecializzativo. L’ulteriore distinzione fra le economie politiche degli operatori turistici e delle regioni turistiche mostra una situazione duale: se ai primi possono (alcuni almeno) spingere in alto la soglia dei rendimenti crescenti, le seconde tendono più probabilmente a iscriversi in una “trappola smithiana dell’equilibrio” simile a quella delle economie regionali agrarie. I tentativi di uscire dalla trappola innalzando la produttività per unità di input (K, L, tecnologia) tendono dal canto loro a generare non intenzionali negatività. Ne segue la formalizzazione di tre scenari alternativi dipendenti dai comportamenti di offerta e domanda, che risultano caratterizzati da differenti esiti di sostenibilità. Nei primi due, le declinazioni della sostenibilità si manifestano mutuamente divergenti e ostacolano il processo di specializzazione. Il terzo, più positivo, è largamente dipendente da variabili méta-economiche. Keywords: turismo, industria, fattori della produzione, modello locale di sviluppo, sostenibilità. Settori europei di ricerca: SH3_9 spatial development, land use, regional planning, SH3_2 environment, resources, sustainability, SH1_1 macroeconomics, business cycles
Sostenibilità economico-sociale e forme di transizione fra industria e turismo / F. Dini. - STAMPA. - (2008), pp. 35-51.
Sostenibilità economico-sociale e forme di transizione fra industria e turismo
DINI, FRANCESCO
2008
Abstract
Frutto del Prin 2005 “Sviluppo turistico e trasformazioni territoriali: aree urbane, eco-sistemi e complessità regionale” coordinato da Attilio Celant (Roma-La Sapienza), il contributo discute la sostenibilità dello sviluppo turistico intesa, come da definizione, non soltanto in termini ambientali ma anche economico-sociali, inquadrandola nel processo de-rispecializzativo delle economie locali legato alla più generale transizione fra secondario e terziario. Dopo un esame comparato delle rispettive funzioni produttive, dell’interazione O/D e delle relative transazioni, il processo di sostituzione, verificato empiricamente dall’unità locale, viene analizzato attraverso le categorie della “divisione tecnica” e della “divisione sociale” del lavoro, degli effetti di moltiplicatore e di indotto e della produttività dei fattori. Ne emerge una differenza sostanziale fra l’economia politica del turismo e la sua geografia economica: mentre la prima mostra un’adeguata capacità (teorica) di massimizzazione della produttività dei fattori, la seconda sembra invece manifestare una bassa soglia di rendimenti crescenti, i quali d’altro canto sono indispensabili per un reale processo rispecializzativo. L’ulteriore distinzione fra le economie politiche degli operatori turistici e delle regioni turistiche mostra una situazione duale: se ai primi possono (alcuni almeno) spingere in alto la soglia dei rendimenti crescenti, le seconde tendono più probabilmente a iscriversi in una “trappola smithiana dell’equilibrio” simile a quella delle economie regionali agrarie. I tentativi di uscire dalla trappola innalzando la produttività per unità di input (K, L, tecnologia) tendono dal canto loro a generare non intenzionali negatività. Ne segue la formalizzazione di tre scenari alternativi dipendenti dai comportamenti di offerta e domanda, che risultano caratterizzati da differenti esiti di sostenibilità. Nei primi due, le declinazioni della sostenibilità si manifestano mutuamente divergenti e ostacolano il processo di specializzazione. Il terzo, più positivo, è largamente dipendente da variabili méta-economiche. Keywords: turismo, industria, fattori della produzione, modello locale di sviluppo, sostenibilità. Settori europei di ricerca: SH3_9 spatial development, land use, regional planning, SH3_2 environment, resources, sustainability, SH1_1 macroeconomics, business cyclesFile | Dimensione | Formato | |
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