Frutto del Prin 2005 “Sviluppo turistico e trasformazioni territoriali: aree urbane, eco-sistemi e complessità regionale” coordinato da Attilio Celant (Roma-La Sapienza), il contributo analizza l’evoluzione delle forme di organizzazione del territorio comparando la geografia funzionale industriale con quella cosiddetta post-industriale, e in particolar modo turistica, dal punto di vista dei fattori della produzione. Fra questi, è la relazione fra domanda e offerta di lavoro a guidare il processo di riorganizzazione territoriale nella fasi di specializzazione industriale, con migrazioni che danno luogo a una ridislocazione della popolazione direttamente correlata alla trama degli insediamenti produttivi. E’ in questa fase matura che l’indicatore efficiente delle relazioni funzionali del territorio sarà individuato dalla ricerca internazionale nel pendolarismo. Osservata dal punto di vista della specializzazione turistica, la transizione cosiddetta “post-industriale” complica le relazioni fra i fattori della produzione in vario modo. In primis, la dinamica dell’occupazione tende a essere geograficamente più auto-contenuta, indebolendo le relazioni funzionali con l’esterno in termini di fattore lavoro. In secondo luogo, la rivalutazione della terra (sia pure in un’accezione diversa da quella dell’economia politica classica) tende a generare coerenze geo-economiche diverse da quelle della fase precedente. L’assetto geografico al quale deve sagomarsi la domanda di lavoro, infatti, non è più una trama ecologicamente esogena di insediamenti produttivi agglomerati, ma un bene territoriale. Ne segue che le linee di faglia della riorganizzazione funzionale sono squisitamente geografiche (naturali e culturali) e definite dal fattore terra. Ciò produce conseguenze teoriche ed empiriche. In termini pratici, i sistemi locali funzionalmente individuati nella fase industriale sono destinati a rompersi (lo sono già, anche se spesso trattenuti dall’involucro istituzionale o talvolta consuetudinario) e a ricomporsi con un’intensità commisurata a quella (peraltro problematica) del fenomeno rispecializzativo. In termini teorici il pendolarismo, che governa le analisi funzionali sul territorio da sessant’anni, tende a manifestarsi inadeguato e a non riprodurre più correttamente il fenomeno. Keywords: turismo, sistemi locali, specializzazione locale, riorganizzazione del territorio. Settori europei di ricerca: SH3_9 spatial development, land use, regional planning, SH1_1 macroeconomics, business cycles

Il governo delle neo-specializzazioni turistiche e i processi di riorganizzazione territoriale / F. Dini. - STAMPA. - (2008), pp. 139-152.

Il governo delle neo-specializzazioni turistiche e i processi di riorganizzazione territoriale

DINI, FRANCESCO
2008

Abstract

Frutto del Prin 2005 “Sviluppo turistico e trasformazioni territoriali: aree urbane, eco-sistemi e complessità regionale” coordinato da Attilio Celant (Roma-La Sapienza), il contributo analizza l’evoluzione delle forme di organizzazione del territorio comparando la geografia funzionale industriale con quella cosiddetta post-industriale, e in particolar modo turistica, dal punto di vista dei fattori della produzione. Fra questi, è la relazione fra domanda e offerta di lavoro a guidare il processo di riorganizzazione territoriale nella fasi di specializzazione industriale, con migrazioni che danno luogo a una ridislocazione della popolazione direttamente correlata alla trama degli insediamenti produttivi. E’ in questa fase matura che l’indicatore efficiente delle relazioni funzionali del territorio sarà individuato dalla ricerca internazionale nel pendolarismo. Osservata dal punto di vista della specializzazione turistica, la transizione cosiddetta “post-industriale” complica le relazioni fra i fattori della produzione in vario modo. In primis, la dinamica dell’occupazione tende a essere geograficamente più auto-contenuta, indebolendo le relazioni funzionali con l’esterno in termini di fattore lavoro. In secondo luogo, la rivalutazione della terra (sia pure in un’accezione diversa da quella dell’economia politica classica) tende a generare coerenze geo-economiche diverse da quelle della fase precedente. L’assetto geografico al quale deve sagomarsi la domanda di lavoro, infatti, non è più una trama ecologicamente esogena di insediamenti produttivi agglomerati, ma un bene territoriale. Ne segue che le linee di faglia della riorganizzazione funzionale sono squisitamente geografiche (naturali e culturali) e definite dal fattore terra. Ciò produce conseguenze teoriche ed empiriche. In termini pratici, i sistemi locali funzionalmente individuati nella fase industriale sono destinati a rompersi (lo sono già, anche se spesso trattenuti dall’involucro istituzionale o talvolta consuetudinario) e a ricomporsi con un’intensità commisurata a quella (peraltro problematica) del fenomeno rispecializzativo. In termini teorici il pendolarismo, che governa le analisi funzionali sul territorio da sessant’anni, tende a manifestarsi inadeguato e a non riprodurre più correttamente il fenomeno. Keywords: turismo, sistemi locali, specializzazione locale, riorganizzazione del territorio. Settori europei di ricerca: SH3_9 spatial development, land use, regional planning, SH1_1 macroeconomics, business cycles
2008
9788813295943
Turismo sostenibile e sviluppo locale
139
152
F. Dini
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