Redatto in collaborazione con lo storico dell’arte Wolfgang Lippmann (in due parti distinte), questo saggio affronta uno dei temi più controversi, sul piano attributivo, dell’architettura italiana della prima metà del Cinquecento: la villa Trissino a Cricoli (Vicenza), formatasi dalla ristrutturazione della preesistente casa dominicale quattrocentesca, su iniziativa del dotto letterato Giangiorgio Trissino, grande cultore dell’antico, mecenate del giovane Palladio e dilettante di architettura. Nella prima parte di questo contributo Corinna Vasic Vatovec analizza le contrastanti testimonianze di Tommaso Temanza, autore di un’inedita descrizione della villa - preparatoria della sua “Vita di Andrea Palladio” (I ed. 1762) - e di Ottavio Bertotti Scamozzi, l’autore delle “Fabbriche e i disegni di Andrea Palladio” (1776-1783), che ci ha lasciato della medesima due descrizioni e tre rilievi. Il confronto incrociato di queste fonti con le diverse fasi costruttive della villa (fino ai restauri e alle ristrutturazioni ottocentesche), che vengono chiarificate con l’ausilio di inedite mappe sei-settecentesche della proprietà, di rilievi attuali (in vista degli ultimi restauri) e attraverso verifiche dirette (campagne fotografiche e sopralluoghi), ha consentito alla studiosa di rinsaldare l’attribuzione della villa al Trissino, nel ruolo di principale ideatore e progettista. Sulla base dei disegni cinquecenteschi della villa, attribuiti al Trissino, e attraverso l’analisi di alcune fonti letterarie classiche, Wolfgang Lippmann ha confermato tale attribuzione al gentiluomo-dilettante di architettura. Attraverso la verifica delle non poche analogie tra la villa realizzata e un disegno in pianta di casa greca antica del Trissino - che gli autori sono propensi ad identificare con uno studio preparatorio nell’ambito dell’iter progettuale della villa di Cricoli - Lippmann ha dimostrato la derivazione del tipo cinquecentesco della medesima - dall’indubbio carattere ‘antiquario’ (anche per la presenza, all’epoca, di epigrafi greche e romane) - dalle ville-accademie dell’antichità, con particolare riferimento alla villa-accademia “Puteolana” di Cicerone, descritta da Plinio nella sua “Naturalis Historia”. voll. 2

Villa Trissino a Cricoli: verifiche documentarie e ipotesi interpretative / C. Vasic Vatovec;W. Lippmann. - STAMPA. - (2007), pp. 186-207.

Villa Trissino a Cricoli: verifiche documentarie e ipotesi interpretative

VASIC VATOVEC, CORINNA;LIPPMANN, WOLFGANG
2007

Abstract

Redatto in collaborazione con lo storico dell’arte Wolfgang Lippmann (in due parti distinte), questo saggio affronta uno dei temi più controversi, sul piano attributivo, dell’architettura italiana della prima metà del Cinquecento: la villa Trissino a Cricoli (Vicenza), formatasi dalla ristrutturazione della preesistente casa dominicale quattrocentesca, su iniziativa del dotto letterato Giangiorgio Trissino, grande cultore dell’antico, mecenate del giovane Palladio e dilettante di architettura. Nella prima parte di questo contributo Corinna Vasic Vatovec analizza le contrastanti testimonianze di Tommaso Temanza, autore di un’inedita descrizione della villa - preparatoria della sua “Vita di Andrea Palladio” (I ed. 1762) - e di Ottavio Bertotti Scamozzi, l’autore delle “Fabbriche e i disegni di Andrea Palladio” (1776-1783), che ci ha lasciato della medesima due descrizioni e tre rilievi. Il confronto incrociato di queste fonti con le diverse fasi costruttive della villa (fino ai restauri e alle ristrutturazioni ottocentesche), che vengono chiarificate con l’ausilio di inedite mappe sei-settecentesche della proprietà, di rilievi attuali (in vista degli ultimi restauri) e attraverso verifiche dirette (campagne fotografiche e sopralluoghi), ha consentito alla studiosa di rinsaldare l’attribuzione della villa al Trissino, nel ruolo di principale ideatore e progettista. Sulla base dei disegni cinquecenteschi della villa, attribuiti al Trissino, e attraverso l’analisi di alcune fonti letterarie classiche, Wolfgang Lippmann ha confermato tale attribuzione al gentiluomo-dilettante di architettura. Attraverso la verifica delle non poche analogie tra la villa realizzata e un disegno in pianta di casa greca antica del Trissino - che gli autori sono propensi ad identificare con uno studio preparatorio nell’ambito dell’iter progettuale della villa di Cricoli - Lippmann ha dimostrato la derivazione del tipo cinquecentesco della medesima - dall’indubbio carattere ‘antiquario’ (anche per la presenza, all’epoca, di epigrafi greche e romane) - dalle ville-accademie dell’antichità, con particolare riferimento alla villa-accademia “Puteolana” di Cicerone, descritta da Plinio nella sua “Naturalis Historia”. voll. 2
2007
9788876248504
Architettura nella Storia. Scritti in onore di Alfonso Gambardella
186
207
C. Vasic Vatovec;W. Lippmann
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