I diritti dell'uomo tra est ed ovest: una sfida per le chiese ortodosse

L’autore avvia la propia analisi con una critca ricostruttiva ad uno dei più rilevanti contributi sul tema (Pollis 1993) ed alla sua tesi centrale, secondo la quale l’ortodossia porrebbe una sorta di barriera alquanto invalicabile ad una piena acquisizione, nel proprio ambito, dei diritti dell’uomo. Vengono analizzati i vari presupposti di tale tesi, cercando di dimostrare l’apoditticità e il semplicismo delle relative argomentazioni. A riprova della complessità del problema, vengono analizzati , in relazione al tema, i casi greco e russo, dai quali deriverebbe che, al dilà delle rispettive incrostazioni storiche, le Chiese ortodosse di quei paesi non escluderebbero in via preventiva, un approccio ai diritti dell’uomo, sia pur prefigurando una loro declinazione in parte alternativa a quella dell’Occidente, rivendicando, dunque, una via ad essi specificamente ortodossa..