Il saggio, scritto a quattro mani da Nicoletta Maraschio e da Teresa Poggi Salani, è accolto nel volume che accompagna la ristampa anastatica del Vocabolario degli Accademici della Crusca (2008). Le pagine iniziali mettono a fuoco alcune direttrici lungo le quali, alla fine del Quattrocento, la standardizzazione linguistica in Italia si era avviata e la successiva svolta legata all’opera di Pietro Bembo e Aldo Manuzio. La formula bembiana del fiorentino trecentesco viene accolta anche dai cinque fondatori dell’Accademia della Crusca, costituita a Firenze negli anni 1582-83. Ma solo grazie a Lionardo Salviati l’Accademia intraprende un’attività specialistica di tipo strettamente filologico e linguistico. Il saggio si sofferma soprattutto sulla preparazione e sul lavoro di compilazione del celebre Vocabolario degli Accademici della Crusca, la cui prima edizione fu stampata a Venezia nel 1612, attraverso l’analisi dei punti salienti della Prefazione ad opera di Filippo Pandolfini e Giuliano Girardi. Gli ultimi due paragrafi mostrano come il Vocabolario, grazie al suo innovativo metodo lessicografico, ha costituito un modello di riferimento per i fondamentali vocabolari delle lingue europee (tedesco, inglese, spagnolo, francese).
La prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca / N.Maraschio; T.Poggi Salani. - STAMPA. - (2008), pp. 21-58.
La prima edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca
MARASCHIO, NICOLETTA;
2008
Abstract
Il saggio, scritto a quattro mani da Nicoletta Maraschio e da Teresa Poggi Salani, è accolto nel volume che accompagna la ristampa anastatica del Vocabolario degli Accademici della Crusca (2008). Le pagine iniziali mettono a fuoco alcune direttrici lungo le quali, alla fine del Quattrocento, la standardizzazione linguistica in Italia si era avviata e la successiva svolta legata all’opera di Pietro Bembo e Aldo Manuzio. La formula bembiana del fiorentino trecentesco viene accolta anche dai cinque fondatori dell’Accademia della Crusca, costituita a Firenze negli anni 1582-83. Ma solo grazie a Lionardo Salviati l’Accademia intraprende un’attività specialistica di tipo strettamente filologico e linguistico. Il saggio si sofferma soprattutto sulla preparazione e sul lavoro di compilazione del celebre Vocabolario degli Accademici della Crusca, la cui prima edizione fu stampata a Venezia nel 1612, attraverso l’analisi dei punti salienti della Prefazione ad opera di Filippo Pandolfini e Giuliano Girardi. Gli ultimi due paragrafi mostrano come il Vocabolario, grazie al suo innovativo metodo lessicografico, ha costituito un modello di riferimento per i fondamentali vocabolari delle lingue europee (tedesco, inglese, spagnolo, francese).I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.