Il contributo individua nel percorso di tre scrittrici il diverso significato che il mito di Firenze assume all'interno della cultura tedesca dagli anni sessanta dell'Ottocento fino alla fine secolo. Proveniente dalla migliore tradizione della Bildung borghese del salotto Varnhagen von Ense a Berlino, Ludmilla Assing vede in Firenze, dove vivrà fino alla morte, un simbolo delle lotte contro la tirannide. Intrisa di cultura liberale ed anarchica (A. Herzen), illuminista pedagogica (L. Froben) e positivista (M. Schiff), Malwida v. Meysenbug elabora a Firenze, sulla scorta delle opere d'arte degli Uffizi, un'idea dell'arte e della bellezza come simboli di perfezione superiori a qualsiasi altro valore. R. Huch, infine, che vede in Firenze il simbolo di una bellezza al tramonto, inserendosi così nel decadentismo europeo, ne subisce tutavia il fascino, identificando nell'istanza estetica il valore che legittima una figura di "Uebermensch" che sfugge alla morale.

Le scrittrici Ludmilla Assing, Malwida von Meysenbug, Ricarda Huch / M. C. Mocali. - STAMPA. - (2005), pp. 141-169.

Le scrittrici Ludmilla Assing, Malwida von Meysenbug, Ricarda Huch

MOCALI, MARIA CHIARA
2005

Abstract

Il contributo individua nel percorso di tre scrittrici il diverso significato che il mito di Firenze assume all'interno della cultura tedesca dagli anni sessanta dell'Ottocento fino alla fine secolo. Proveniente dalla migliore tradizione della Bildung borghese del salotto Varnhagen von Ense a Berlino, Ludmilla Assing vede in Firenze, dove vivrà fino alla morte, un simbolo delle lotte contro la tirannide. Intrisa di cultura liberale ed anarchica (A. Herzen), illuminista pedagogica (L. Froben) e positivista (M. Schiff), Malwida v. Meysenbug elabora a Firenze, sulla scorta delle opere d'arte degli Uffizi, un'idea dell'arte e della bellezza come simboli di perfezione superiori a qualsiasi altro valore. R. Huch, infine, che vede in Firenze il simbolo di una bellezza al tramonto, inserendosi così nel decadentismo europeo, ne subisce tutavia il fascino, identificando nell'istanza estetica il valore che legittima una figura di "Uebermensch" che sfugge alla morale.
2005
9788871668741
Cultuta tedesca a Firenze. Scrittrice e artiste tra Otto e Novecento
141
169
M. C. Mocali
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