Questo saggio figura all’interno di un volume dedicato all’analisi della fondamentale funzione che i cantori hanno svolto nella trasmissione della letteratura e nel passaggio dalla tradizione orale a quella scritta, nel Vicino Oriente Antico, un fenomeno brillantemente studiato da Goody, Ong and Havelock, in altre culture. Sono stata invitata dagli editori del volume ad analizzare la documentazione di Ebla, che, nell’ambito vicino-orientale, costituisce un caso particolarmente interessante per la tematica indagata. Gli Archivi eblaiti, infatti, riflettono una situazione cronologicamente assai vicina all’introduzione della scrittura a Ebla. È così possibile seguirvi, non soltanto l’importante processo di adattamento del sistema cuneiforme alla lingua parlata localmente, portato avanti dagli scribi eblaiti, ma anche le primissime fasi dell’elaborazione di una tradizione letteraria locale scritta, basata su di una tradizione orale precedente, ma anche, parallelamente, coesistente. Una coesistenza che pare suggerita da diversi elementi. Non possediamo, ad esempio, alcuna traccia scritta delle composizioni cantate dai circa 40 cantori che operavano al servizio del Palazzo reale, ma la presenza di alcuni dati, come la menzione dell’incipit di un inno cantato durante il rituale per l’incoronazione del sovrano, suggerisce chiaramente l’esistenza di una ricca tradizione orale.------------------------------------------------------------------------------- The present volume is entirely devoted to analyze the fundamental function musicians have had in the transmission of literature and in the transition from oral to written traditions in Ancient Near East, a phenomenon smartly studied, inter alia, by Goody, Ong and Havelock in other cultures. I was invited by the volume editors to analyze the Ebla documentation, a particularly interesting case in the Ancient Near East documentation. The Ebla Archives, in fact, record a situation very close in time to the introduction of writing in Ebla, so that not only it is possible to follow here the important process of adaptation of the cuneiform system carried out by the scribes to the locally spoken language, but also the very beginning of a written local literary tradition, based on a previous, but also still coexisting, oral tradition. A coexistence that some elements seem clearly to suggest. We do not have, for instance, any written trace of the compositions sung by the nearly 40 musicians serving in the King’s Palace. But some data, as the mention of the incipit of one hymn sung during the coronation ritual ceremony, clearly suggests the existence of such a rich oral tradition.
Singers in the Ebla Texts: a Third Millennium local source for Northern Syria / M.V. TONIETTI. - STAMPA. - (2010), pp. 67-93.
Singers in the Ebla Texts: a Third Millennium local source for Northern Syria
TONIETTI, MARIA VITTORIA
2010
Abstract
Questo saggio figura all’interno di un volume dedicato all’analisi della fondamentale funzione che i cantori hanno svolto nella trasmissione della letteratura e nel passaggio dalla tradizione orale a quella scritta, nel Vicino Oriente Antico, un fenomeno brillantemente studiato da Goody, Ong and Havelock, in altre culture. Sono stata invitata dagli editori del volume ad analizzare la documentazione di Ebla, che, nell’ambito vicino-orientale, costituisce un caso particolarmente interessante per la tematica indagata. Gli Archivi eblaiti, infatti, riflettono una situazione cronologicamente assai vicina all’introduzione della scrittura a Ebla. È così possibile seguirvi, non soltanto l’importante processo di adattamento del sistema cuneiforme alla lingua parlata localmente, portato avanti dagli scribi eblaiti, ma anche le primissime fasi dell’elaborazione di una tradizione letteraria locale scritta, basata su di una tradizione orale precedente, ma anche, parallelamente, coesistente. Una coesistenza che pare suggerita da diversi elementi. Non possediamo, ad esempio, alcuna traccia scritta delle composizioni cantate dai circa 40 cantori che operavano al servizio del Palazzo reale, ma la presenza di alcuni dati, come la menzione dell’incipit di un inno cantato durante il rituale per l’incoronazione del sovrano, suggerisce chiaramente l’esistenza di una ricca tradizione orale.------------------------------------------------------------------------------- The present volume is entirely devoted to analyze the fundamental function musicians have had in the transmission of literature and in the transition from oral to written traditions in Ancient Near East, a phenomenon smartly studied, inter alia, by Goody, Ong and Havelock in other cultures. I was invited by the volume editors to analyze the Ebla documentation, a particularly interesting case in the Ancient Near East documentation. The Ebla Archives, in fact, record a situation very close in time to the introduction of writing in Ebla, so that not only it is possible to follow here the important process of adaptation of the cuneiform system carried out by the scribes to the locally spoken language, but also the very beginning of a written local literary tradition, based on a previous, but also still coexisting, oral tradition. A coexistence that some elements seem clearly to suggest. We do not have, for instance, any written trace of the compositions sung by the nearly 40 musicians serving in the King’s Palace. But some data, as the mention of the incipit of one hymn sung during the coronation ritual ceremony, clearly suggests the existence of such a rich oral tradition.File | Dimensione | Formato | |
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