Il testo si colloca all’interno di una ricerca sul museo contemporaneo elaborata dai componenti la sezione Innovazione dell’Architettura del Dipartimento di Progettazione della Facoltà di Architettura di Firenze e mirata alla esplorazione dei mutamenti attinenti la progettazione degli spazi museali nel solco di caratteri e modalità altri rispetto ai modelli consolidati, dalle diversità incisive di concezioni, tipi e forme per spazi ormai attestati sulla frontiera di contaminazioni, ibridazioni e metamorfosi e pertanto non solo museo. In particolare, l’articolo si sofferma ad indagare un doppio esito di questi processi: l’evoluzione di ruolo e destino con messa in forma per mutazione, laddove il loro incremento d’essere ne ha investito gli statuti classici sia concettuali che operativi ed architettonici dilatandoli per inclusione, annessione o estensione; la diretta museificazione o comunque deputazione all’accoglienza dell’arte di ambiti fisici, di luoghi, di spazi inediti, inusitati o considerati incompatibili, in una sorta di opportunistica migrazione colonizzatrice in territori ed enunciazioni spaziali impropri. Nel primo caso, funzionando da garante del plus-valore estetico dell’opera d’arte o dell’operazione figurativa in essi accolte, il museo si tende fino a farsi attrezzatura-infrastruttura di base a disposizione dell’artista per la stessa produzione dell’opera. Nel secondo caso, inedite e sorprendenti contaminazioni, cooptazioni e dislocazioni consentono il diretto ingresso in arte di luoghi e spazi di tutt’altra natura, ma investiti da pervasivi processi di eventizzazione figurativa.

P+M / F.M. Lorusso. - STAMPA. - (2005), pp. 110-127.

P+M

LORUSSO, FLAVIANO MARIA GIUSEPPE
2005

Abstract

Il testo si colloca all’interno di una ricerca sul museo contemporaneo elaborata dai componenti la sezione Innovazione dell’Architettura del Dipartimento di Progettazione della Facoltà di Architettura di Firenze e mirata alla esplorazione dei mutamenti attinenti la progettazione degli spazi museali nel solco di caratteri e modalità altri rispetto ai modelli consolidati, dalle diversità incisive di concezioni, tipi e forme per spazi ormai attestati sulla frontiera di contaminazioni, ibridazioni e metamorfosi e pertanto non solo museo. In particolare, l’articolo si sofferma ad indagare un doppio esito di questi processi: l’evoluzione di ruolo e destino con messa in forma per mutazione, laddove il loro incremento d’essere ne ha investito gli statuti classici sia concettuali che operativi ed architettonici dilatandoli per inclusione, annessione o estensione; la diretta museificazione o comunque deputazione all’accoglienza dell’arte di ambiti fisici, di luoghi, di spazi inediti, inusitati o considerati incompatibili, in una sorta di opportunistica migrazione colonizzatrice in territori ed enunciazioni spaziali impropri. Nel primo caso, funzionando da garante del plus-valore estetico dell’opera d’arte o dell’operazione figurativa in essi accolte, il museo si tende fino a farsi attrezzatura-infrastruttura di base a disposizione dell’artista per la stessa produzione dell’opera. Nel secondo caso, inedite e sorprendenti contaminazioni, cooptazioni e dislocazioni consentono il diretto ingresso in arte di luoghi e spazi di tutt’altra natura, ma investiti da pervasivi processi di eventizzazione figurativa.
2005
9788881259274
Museinonsolo
110
127
F.M. Lorusso
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