La favola di Amore e Psiche nell'Adone

Il lavoro si concentra sul IV Canto dell’Adone di Giambattista Marino, sulla “novelletta”, come lui stesso la chiama, inserita nel canto stesso. Psiche è vista nel suo rapporto con venere: entrambe sono contemplatrici di bellezza. L’oggetto d’amore è Cupido che innesca una rivalità sempre presente e foriera di tormenti. Psiche, simbolo dell’anima è condannata, dopo aver carpito indebitamente nel sonno il volto dell’amato, ad una serie di punizioni che la porteranno al perdono degli dèi ed alla purificazione. Il lavoro è concentrato sul concetto di metamorfosi e nella sua trasmigrazione da Ovidio a Marino che la finalizza a un’idea centrale: il piacere termina in “doglia”. Viene evidenziato anche un altro importante recupero, quello di Petrarca in cui Laura, donna-domina, può anch’essa trasformarsi in candida cerva o in un naviglio carico di gemme. Infine è importante il tema del sogno (l’Asino d’Oro di Apuleio) e la poetica di Gongora soprattutto nell’idea di “trasformazione” diversa dalla “metamorfosi” ovidiana.