Il saggio ha per oggetto la definizione del concetto di "estetiico" e di conseguenza dell'Estetica come disciplina filosofica. Si indaga quindi il rapporto tra l'esercizio di un'attitudine estetica e lo sviluppo di atteggiamenti cognitivi ed etici. La tesi sostenuta è che l'estetico non costituisce una variante pur sui generis del cognitivo (ad esempio una relazione cognitiva a soddisfazione interna), ma un'anticipazione di esso. In quanto meta-funzione l'attituidine estetica anticipa, nel suo esercizio, lo sviluppo di relazioni cognitive e atteggiamenti etici. Questa virtù anticipatrice dell'estetico si esplica nella forma di quattro gradi di libertà all'interno dei vincoli percettivi che instauriamo con il mondo. Della tesi sostenuta da Kant nella Critica della facoltà di giudizio, secondo la quale il giudizio estetico anticipa la forma della conoscenza in generale, si propone qui un emendamento. Tale emendamento riguarda la necessità di includere la facoltà di desiderrare nella costituzione dell'attitudine estetica. Si propone pertanto di trasformare la staticità della nozione kantiana di "disinteresse" nella dinamica del formarsi di esigenze e aspetattive nei confronti del mondo, alimentate da una progressiva indeterminazione del desiderio.

Vincoli percettivi e anticipazioni di libertà: per una revisione del modello kantiano (sul senso dell' "estetico") / F. Desideri. - STAMPA. - (2009), pp. 85-100.

Vincoli percettivi e anticipazioni di libertà: per una revisione del modello kantiano (sul senso dell' "estetico")

DESIDERI, FABRIZIO
2009

Abstract

Il saggio ha per oggetto la definizione del concetto di "estetiico" e di conseguenza dell'Estetica come disciplina filosofica. Si indaga quindi il rapporto tra l'esercizio di un'attitudine estetica e lo sviluppo di atteggiamenti cognitivi ed etici. La tesi sostenuta è che l'estetico non costituisce una variante pur sui generis del cognitivo (ad esempio una relazione cognitiva a soddisfazione interna), ma un'anticipazione di esso. In quanto meta-funzione l'attituidine estetica anticipa, nel suo esercizio, lo sviluppo di relazioni cognitive e atteggiamenti etici. Questa virtù anticipatrice dell'estetico si esplica nella forma di quattro gradi di libertà all'interno dei vincoli percettivi che instauriamo con il mondo. Della tesi sostenuta da Kant nella Critica della facoltà di giudizio, secondo la quale il giudizio estetico anticipa la forma della conoscenza in generale, si propone qui un emendamento. Tale emendamento riguarda la necessità di includere la facoltà di desiderrare nella costituzione dell'attitudine estetica. Si propone pertanto di trasformare la staticità della nozione kantiana di "disinteresse" nella dinamica del formarsi di esigenze e aspetattive nei confronti del mondo, alimentate da una progressiva indeterminazione del desiderio.
2009
9788857500652
Vincoli / Constraints - Sensibilia 2.2008
85
100
F. Desideri
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