Il realismo giuridico scandinavo ha fondato i propri assunti su premesse epistemologiche assolutamente originali: la Scuola di Uppsala -- fulcro di questo particolare indirizzo di pensiero -- si è caratterizzata per il saldo retroterra filosofico, per un approccio che l’ha spinta a rivisitare in chiave empiristica i concetti fondamentali della grammatica giuridica, ma soprattutto per un progetto culturale coerente ed unitario. Questa coerenza è stata assicurata da un collante di straordinaria efficacia: la volontà di rifondare lo studio del diritto espellendo dal vocabolario giuridico qualsiasi lemma che non avesse un referente semantico ‘reale’. Questo percorso analitico, tra l’altro, ha portato il giusrealismo scandinavo ad adottare un metodo ‘archeologico’ in modo da riportare alla luce il nucleo primigenio dell’esperienza giuridica. Si giustifica così la priorità attribuita alla forza della parola, il valore riconosciuto al rito, la forte sottolineatura della potenza simbolica dell’apparato statale. Si comprende altresì l’importanza attribuita al diritto romano che agli occhi della Scuola di Uppsala assume un valore assolutamente paradigmatico. Il saggio intende ripercorrere le modalità di questa interfaccia con un’esperienza giuridica solo all’apparenza remota, evidenziandone l’originalità nel dibattito giusfilosofico novecentesco.
Il realismo magico: una ricognizione / FILIPPO RUSCHI. - STAMPA. - (2010), pp. 237-268.
Il realismo magico: una ricognizione
RUSCHI, FILIPPO
2010
Abstract
Il realismo giuridico scandinavo ha fondato i propri assunti su premesse epistemologiche assolutamente originali: la Scuola di Uppsala -- fulcro di questo particolare indirizzo di pensiero -- si è caratterizzata per il saldo retroterra filosofico, per un approccio che l’ha spinta a rivisitare in chiave empiristica i concetti fondamentali della grammatica giuridica, ma soprattutto per un progetto culturale coerente ed unitario. Questa coerenza è stata assicurata da un collante di straordinaria efficacia: la volontà di rifondare lo studio del diritto espellendo dal vocabolario giuridico qualsiasi lemma che non avesse un referente semantico ‘reale’. Questo percorso analitico, tra l’altro, ha portato il giusrealismo scandinavo ad adottare un metodo ‘archeologico’ in modo da riportare alla luce il nucleo primigenio dell’esperienza giuridica. Si giustifica così la priorità attribuita alla forza della parola, il valore riconosciuto al rito, la forte sottolineatura della potenza simbolica dell’apparato statale. Si comprende altresì l’importanza attribuita al diritto romano che agli occhi della Scuola di Uppsala assume un valore assolutamente paradigmatico. Il saggio intende ripercorrere le modalità di questa interfaccia con un’esperienza giuridica solo all’apparenza remota, evidenziandone l’originalità nel dibattito giusfilosofico novecentesco.File | Dimensione | Formato | |
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