Quale patrimonio di riflessione teorica e di sperimentazione disciplinare ci hanno lasciato gli anni Novanta e Duemila che hanno visto una ripresa della pianificazione regionale? E' questo il programma di lavoro di un PRIN 2005 su “Forme plurime di pianificazione territoriale regionale”, all’interno del quale ha preso corpo un programma di ricerca su “Forme e metodi di cooperazione nei piani e programmi per il governo del territorio a livello regionale”. Un esito di questo programma di ricerca ha portato alla nascita dell’Osservatorio della pianificazione regionale nasce in seno al Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio, dell’Università di Firenze, come strumento operativo atto a raccogliere i risultati del lavoro delle regioni italiane nel campo della pianificazione e delle programmazione territoriale. Il progetto di Osservatorio nasce dalla sedimentazione e dalla necessità di condivisione del materiale raccolto, oltre alla esigenza di aggiornarlo e implementarlo alla luce delle più recenti e attuali esperienze di pianificazione degli ultimi anni, che hanno visto la conclusione di alcuni importanti strumenti di pianificazione regionale (in primis Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Puglia). L’Osservatorio si pone come uno strumento scientifico per fare il punto sulla pianificazione regionale intesa in senso lato (le “4 P”: politiche, piani, programmi e progetti regionali). Il contributo, presentato all’interno del Rapporto dal Territorio, è un regesto, aggiornato a marzo 2008, degli strumenti di pianificazione regionale vigenti o in corso di redazione in tutte le Regioni italiane. I documenti regionali sono stati analizzati da tre punti di vista: 1) NATURA, il complesso delle finalità che i piani perseguono; 2) FORMA, l'insieme dei modi in cui i contenuti progettuali sono individuati, ordinati e tradotti in testi, disegni e norme; 3) CONTENUTI, cioè le missioni, gli obiettivi e le azioni derivate. Il regesto ha l’obiettivo di fare il punto sulla pianificazione regionale su: politiche, piani, programmi e progetti regionali.
Piani e Quadri regionali / G. De Luca. - STAMPA. - (2008), pp. 45-74.
Piani e Quadri regionali
DE LUCA, GIUSEPPE
2008
Abstract
Quale patrimonio di riflessione teorica e di sperimentazione disciplinare ci hanno lasciato gli anni Novanta e Duemila che hanno visto una ripresa della pianificazione regionale? E' questo il programma di lavoro di un PRIN 2005 su “Forme plurime di pianificazione territoriale regionale”, all’interno del quale ha preso corpo un programma di ricerca su “Forme e metodi di cooperazione nei piani e programmi per il governo del territorio a livello regionale”. Un esito di questo programma di ricerca ha portato alla nascita dell’Osservatorio della pianificazione regionale nasce in seno al Dipartimento di Urbanistica e Pianificazione del Territorio, dell’Università di Firenze, come strumento operativo atto a raccogliere i risultati del lavoro delle regioni italiane nel campo della pianificazione e delle programmazione territoriale. Il progetto di Osservatorio nasce dalla sedimentazione e dalla necessità di condivisione del materiale raccolto, oltre alla esigenza di aggiornarlo e implementarlo alla luce delle più recenti e attuali esperienze di pianificazione degli ultimi anni, che hanno visto la conclusione di alcuni importanti strumenti di pianificazione regionale (in primis Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Lombardia, Puglia). L’Osservatorio si pone come uno strumento scientifico per fare il punto sulla pianificazione regionale intesa in senso lato (le “4 P”: politiche, piani, programmi e progetti regionali). Il contributo, presentato all’interno del Rapporto dal Territorio, è un regesto, aggiornato a marzo 2008, degli strumenti di pianificazione regionale vigenti o in corso di redazione in tutte le Regioni italiane. I documenti regionali sono stati analizzati da tre punti di vista: 1) NATURA, il complesso delle finalità che i piani perseguono; 2) FORMA, l'insieme dei modi in cui i contenuti progettuali sono individuati, ordinati e tradotti in testi, disegni e norme; 3) CONTENUTI, cioè le missioni, gli obiettivi e le azioni derivate. Il regesto ha l’obiettivo di fare il punto sulla pianificazione regionale su: politiche, piani, programmi e progetti regionali.File | Dimensione | Formato | |
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