L'Olimpico di Vicenza: un teatro e la sua "perpetua memoria", seconda edizione

Abstract: Il libro ricostruisce e interpreta la storia del teatro Olimpico di Andrea Palladio e di Vincenzo Scamozzi, dando vita a un quadro multilineare di storia della cultura (teatrale e non) fondato sulla critica delle fonti e sull’analisi contestuale tesa a ricollocare l’edificio nel milieu in cui fu ideato, realizzato e vissuto nei tempi lunghi della storia. Il volume, accolto favorevolmente dal pubblico e dalla critica e da tempo esaurito, fu pubblicato dalla Casa Editrice Le Lettere nel 1998. Lo si ripropone per la grande richiesta proveniente dal mondo degli studi. Indagini di prima mano svelano le vicende tra Cinque e Settecento di uno dei teatri più illustri e affascinanti dell’architettura europea, mettendo in valore i meccanismi autocelebrativi di trasmissione della memoria storica cari ai committenti, gli accademici Olimpici di Vicenza. Il gusto per l’inedito risolve definitivamente, per via documentale, annose questioni architettonico-scenografiche, quali la paternità scamozziana delle scene prospettiche o la controversa datazione dell’Odeo. Particolare attenzione è data alle forme dello spettacolo: dalla memorabile drammaturgia a più mani dell’Edipo tiranno che inaugurò la sala nel 1585 all’insegna dell’asburgica idea d’impero, al ruolo di Battista Guarini e alla sua collaborazione con l’Aleotti, sino al mal noto capitolo delle rappresentazioni all’Olimpico in età barocca. Si vedano, per una più ampia informazione, le recensioni al volume dovute a Franco Ruffini («Palladio con pathos», L’Indice dei libri del mese, 9, ottobre 1998, p. 27) e a Raimondo Guarino (in L’informazione bibliografica, 2, 1999, pp. 218-219). Abstract: This book reconstructs and interprets the history of the Andrea Palladio and Vincenzo Scamozzi’s Teatro Olimpico, by giving a multilinear picture of the history of culture, theatrical and not, based on source criticism and contextual analysis intended to relocate the Building in the milieu in which it was designed, built and lived in the long run of History. The volume, published by Le Lettere in 1998, was favourably welcomed by public opinion and criticism and long sold out. It is being proposed again to the great demand from the world of studies. Firsthand investigations reveal the events between the Sixteenth and the Eighteenth Centuries of one of the most distinguished and fascinating theatres of Western European Architecture, highlighting the importance of the transmission of the historical memory through which the patrons, i.e. the Academicians of the Accademia Olimpica, were used to celebrate themselves. A taste for the new permanently raises, through documents, ancient architectural and scenographical issues, as the Scamozzi’s authorship of perspective scenes or the difficulty in dating the Odeo. Particular attention is devoted to the forms of spectacle: from the memorable multi-hand dramaturgy of “Edipo tiranno”, which inaugurated the theatre in 1585 in the pursuit of the Hapsburg idea of Empire, to the role of Battista Guarini and his collaboration with Aleotti, until and the little-know performances at the Teatro Olimpico in the Baroque Age. For more information, please read the reviews by Franco Ruffini («Palladio con pathos», L’Indice dei libri del mese, 9 October 1998, p. 27) and by Raimondo Guarino (in L’informazione bibliografica, 2, 1999, pp. 218-219).