I grandi flussi migratori - che hanno ormai fatto da anni dell'Italia un Paese compiutamente multiculturale - pongono oggi alle nostre autorità di governo, locali e nazionali, la sfida di ripensare le politiche di integrazione sociale ed i confini di una compiuta cittadinanza postindustriale. Questo libro - nato da un complesso programma di ricerca decennale condotto su questi temi nell'area metropolitana della Toscana centrale - analizza la questione nella molteplicità di aspetti in cui essa si articola: le modalità di inserimento lavorativo degli stranieri, in un territorio economicamente molto eterogeneo; i processi di stigmatizzazione che la presenza ormai stabile e diffusa di comunità immigrate provoca presso la popolazione ospitante e le strategie di difesa con cui i membri delle minoranze reagiscono al rischio di etichettamento e di marginalizzazione; il complesso rapporto che quanti arrivano soprattutto dalle zone più disagiate del mondo hanno con la rete dei servizi pubblici e privati, e più in generale, con i sistemi di welfare locali. Il problema dell'integrazione - invece di essere declinato nei termini di una contrapposizione ideologica di modelli astratti - è indagato a partire dallo studio delle concrete dinamiche della vita quotidiana, in un'ottica attenta alle relazioni di genere ed alle modalità dell'interazione personale. In questa chiave di lettura, le misure di accoglienza e di inclusione non potranno che avere un carattere comunicativo e di reciproco riconoscimento, e giocarsi innanzitutto a livello territoriale, nella pluralità dei luoghi (istituzionali ed informali) nei quali avviene effettivamente l'incontro tra soggetti diversi.
Lo squilibrio di genere come indicatore di integrazione / I. Acocella; M. Radini. - STAMPA. - (2009), pp. 85-114.
Lo squilibrio di genere come indicatore di integrazione
ACOCELLA, IVANA;
2009
Abstract
I grandi flussi migratori - che hanno ormai fatto da anni dell'Italia un Paese compiutamente multiculturale - pongono oggi alle nostre autorità di governo, locali e nazionali, la sfida di ripensare le politiche di integrazione sociale ed i confini di una compiuta cittadinanza postindustriale. Questo libro - nato da un complesso programma di ricerca decennale condotto su questi temi nell'area metropolitana della Toscana centrale - analizza la questione nella molteplicità di aspetti in cui essa si articola: le modalità di inserimento lavorativo degli stranieri, in un territorio economicamente molto eterogeneo; i processi di stigmatizzazione che la presenza ormai stabile e diffusa di comunità immigrate provoca presso la popolazione ospitante e le strategie di difesa con cui i membri delle minoranze reagiscono al rischio di etichettamento e di marginalizzazione; il complesso rapporto che quanti arrivano soprattutto dalle zone più disagiate del mondo hanno con la rete dei servizi pubblici e privati, e più in generale, con i sistemi di welfare locali. Il problema dell'integrazione - invece di essere declinato nei termini di una contrapposizione ideologica di modelli astratti - è indagato a partire dallo studio delle concrete dinamiche della vita quotidiana, in un'ottica attenta alle relazioni di genere ed alle modalità dell'interazione personale. In questa chiave di lettura, le misure di accoglienza e di inclusione non potranno che avere un carattere comunicativo e di reciproco riconoscimento, e giocarsi innanzitutto a livello territoriale, nella pluralità dei luoghi (istituzionali ed informali) nei quali avviene effettivamente l'incontro tra soggetti diversi.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.