Il quadro normativo dei servizi pubblici locali è stato modificato profondamente negli ultimi anni, dando avvio a un processo di graduale liberalizzazione e privatizzazione. Se da una parte è vero che le local utilities sono generalmente rimaste sempre sotto il controllo dell’ente pubblico, dall’altra, l’inserimento di soci privati ha permesso una gestione più improntata a logiche di mercato, anche impiegando strumenti di controllo tipici delle imprese. In quest’ottica, la quotazione in borsa di alcune utilities ha potuto sfruttare capitali freschi e know-how industriali. La quotazione in borsa, fra gli altri, pone un problema rilevante. Il bilancio d’esercizio deve essere redatto nel rispetto dei principi contabili internazionali IAS-IFRS. Sotto questa disciplina, i criteri di valutazione delle poste di bilancio si distanziano, talvolta anche in modo sostanziale, da quelli nazionali. Da qui nasce la domanda di ricerca che muove questo lavoro, e cioè: qual è l’impatto sui bilanci delle aziende operanti nel comparto delle utilities della transizione agli IAS/IFRS? La domanda è di grande rilievo atteso che il bilancio è un documento di fondamentale importanza nell’orientare le scelte degli investitori. I risultati che emergono dall'esame di tre casi (Enìa, Ascopiave e SNAM Rete Gas) evidenziano come, nel complesso, il passaggio ai principi IAS/IFRS non abbia causato variazioni patrimoniali di rilievo. Nello specifico, le voci maggiormente interessare riguardano le immobilizzazioni immateriali, la fiscalità differita e gli investimenti finanziari. Parte delle differenze evidenziate a livello patrimoniale, si ripercuotono anche a livello reddituale, come nel caso degli ammortamenti, per effetto del diverso trattamento riservato agli intangibili. Per il resto, le maggiori differenze reddituali sono riconducibili alla capitalizzazione degli oneri finanziari prevista dallo IAS 23 e alla rideterminazione del TFR e dei fondi rischi e oneri. Complessivamente, i giudizi sulla redditività netta espressi attraverso indicatori di redditività classici, come il ROE, cambiano significativamente rispetto al passato.
Gli effetti della transizione agli IAS/IFRS nel settore del gas: tre casi di studi / F.Giunta; F.Dainelli. - STAMPA. - (2010), pp. 173-210.
Gli effetti della transizione agli IAS/IFRS nel settore del gas: tre casi di studi
GIUNTA, FRANCESCO;DAINELLI, FRANCESCO
2010
Abstract
Il quadro normativo dei servizi pubblici locali è stato modificato profondamente negli ultimi anni, dando avvio a un processo di graduale liberalizzazione e privatizzazione. Se da una parte è vero che le local utilities sono generalmente rimaste sempre sotto il controllo dell’ente pubblico, dall’altra, l’inserimento di soci privati ha permesso una gestione più improntata a logiche di mercato, anche impiegando strumenti di controllo tipici delle imprese. In quest’ottica, la quotazione in borsa di alcune utilities ha potuto sfruttare capitali freschi e know-how industriali. La quotazione in borsa, fra gli altri, pone un problema rilevante. Il bilancio d’esercizio deve essere redatto nel rispetto dei principi contabili internazionali IAS-IFRS. Sotto questa disciplina, i criteri di valutazione delle poste di bilancio si distanziano, talvolta anche in modo sostanziale, da quelli nazionali. Da qui nasce la domanda di ricerca che muove questo lavoro, e cioè: qual è l’impatto sui bilanci delle aziende operanti nel comparto delle utilities della transizione agli IAS/IFRS? La domanda è di grande rilievo atteso che il bilancio è un documento di fondamentale importanza nell’orientare le scelte degli investitori. I risultati che emergono dall'esame di tre casi (Enìa, Ascopiave e SNAM Rete Gas) evidenziano come, nel complesso, il passaggio ai principi IAS/IFRS non abbia causato variazioni patrimoniali di rilievo. Nello specifico, le voci maggiormente interessare riguardano le immobilizzazioni immateriali, la fiscalità differita e gli investimenti finanziari. Parte delle differenze evidenziate a livello patrimoniale, si ripercuotono anche a livello reddituale, come nel caso degli ammortamenti, per effetto del diverso trattamento riservato agli intangibili. Per il resto, le maggiori differenze reddituali sono riconducibili alla capitalizzazione degli oneri finanziari prevista dallo IAS 23 e alla rideterminazione del TFR e dei fondi rischi e oneri. Complessivamente, i giudizi sulla redditività netta espressi attraverso indicatori di redditività classici, come il ROE, cambiano significativamente rispetto al passato.I documenti in FLORE sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.