Il saggio offre uno profilo generale della storia del pensiero amministrativo europeo dal medioevo ai nostri giorni. La tappa iniziale del percorso è costituita da un modello tardo-medievale di organizzazione del potere pubblico, centrato sul primato della giurisdizione, nel quale non esiste alcuno spazio per una funzione amministrativa dotata di qualche autonomia concettuale. Tale assetto, per quanto variamente adattato alle esigenze dell’assolutismo nel corso dell’età moderna, viene scalzato davvero solo all’altezza della crisi rivoluzionaria, che per la prima volta indica nello Stato un soggetto intenzionato, titolare di precise responsabilità gestionali nei confronti della platea dei cittadini. E’ qui che nasce l’organizzazione dei saperi pubblici destinata a segnare tutto il panorama otto-novecentesco; ed è da qui soprattutto che inizia a svolgersi la vicenda di una cultura istituzionale che trova il suo cardine nell’immagine dello Stato-amministratore. La ricerca dello Stato di diritto e la progressiva messa a punto di un sempre più raffinato approccio giuridico ai problemi dell’amministrazione, nella seconda metà del XIX secolo, costituiscono altrettante scansioni di un percorso a cui non sfuggono nemmeno paesi, come quelli anglosassoni, pur caparbiamente decisi a restare fedeli ad un modello essenzialmente giurisdizionale di gestione del potere. E’ solo nel corso dell’ultima parte del Novecento che la centralità concettuale dello Stato amministrativo inizia ad incrinarsi, soprattutto sotto la spinta di una incontenibile pluralizzazione ordinamentale che sembra in qualche modo riaprire gli scenari dello Stato premoderno. Ed è appunto in questo nuovo panorama, segnato da una convergenza sempre più marcata fra le due grandi tradizioni anglosassone e continentale, che l’azione amministrativa torna a riscoprire l’importanza di dimensioni, come quella procedurale, a lungo considerate proprie del solo ambito giudiziario e che ora invece si ripropongono per ciò che erano state una volta - elementi generali e comuni, cioè, della funzione pubblica nel suo senso più lato.
science of administration and administrative law / L.Mannori; B.Sordi. - STAMPA. - (2009), pp. 225-262.
science of administration and administrative law
MANNORI, LUCA;SORDI, BERNARDO
2009
Abstract
Il saggio offre uno profilo generale della storia del pensiero amministrativo europeo dal medioevo ai nostri giorni. La tappa iniziale del percorso è costituita da un modello tardo-medievale di organizzazione del potere pubblico, centrato sul primato della giurisdizione, nel quale non esiste alcuno spazio per una funzione amministrativa dotata di qualche autonomia concettuale. Tale assetto, per quanto variamente adattato alle esigenze dell’assolutismo nel corso dell’età moderna, viene scalzato davvero solo all’altezza della crisi rivoluzionaria, che per la prima volta indica nello Stato un soggetto intenzionato, titolare di precise responsabilità gestionali nei confronti della platea dei cittadini. E’ qui che nasce l’organizzazione dei saperi pubblici destinata a segnare tutto il panorama otto-novecentesco; ed è da qui soprattutto che inizia a svolgersi la vicenda di una cultura istituzionale che trova il suo cardine nell’immagine dello Stato-amministratore. La ricerca dello Stato di diritto e la progressiva messa a punto di un sempre più raffinato approccio giuridico ai problemi dell’amministrazione, nella seconda metà del XIX secolo, costituiscono altrettante scansioni di un percorso a cui non sfuggono nemmeno paesi, come quelli anglosassoni, pur caparbiamente decisi a restare fedeli ad un modello essenzialmente giurisdizionale di gestione del potere. E’ solo nel corso dell’ultima parte del Novecento che la centralità concettuale dello Stato amministrativo inizia ad incrinarsi, soprattutto sotto la spinta di una incontenibile pluralizzazione ordinamentale che sembra in qualche modo riaprire gli scenari dello Stato premoderno. Ed è appunto in questo nuovo panorama, segnato da una convergenza sempre più marcata fra le due grandi tradizioni anglosassone e continentale, che l’azione amministrativa torna a riscoprire l’importanza di dimensioni, come quella procedurale, a lungo considerate proprie del solo ambito giudiziario e che ora invece si ripropongono per ciò che erano state una volta - elementi generali e comuni, cioè, della funzione pubblica nel suo senso più lato.File | Dimensione | Formato | |
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