Nel corso degli ultimi anni si è assistito a una rapida espansione della presenza del lupo (Canis lupus) nel territorio toscano; la presenza del predatore però ha creato un conflitto durissimo con il settore zootecnico. Il danno alla base produttiva del comparto zootecnico non è limitato solo alla perdita dei capi ma anche al valore del danno indiretto: perdita di produzione lattea, perdita di capi di particolare pregio genetico, ecc. La prevenzione può contribuire alla riduzione del fenomeno entro limiti tollerabili consentendo così la coesistenza tra il predatore e le attività zootecniche, solo se realizzata in modo adeguato, con soluzioni validate e specifiche per le diverse tipologie aziendali e territoriali. Il Dipartimento di ingegneria agraria e forestale dell’Università di Firenze, in collaborazione con il Centro per lo Studio e la Documentazione sul Lupo, ha intrapreso uno studio volto alla caratterizzazione delle diverse tecniche di difesa proponibili, considerando i costi di acquisto, di installazione e di manutenzione e la funzionalità e proponibilità sia di opere tradizionali che di nuovi presidi introdotti recentemente sul mercato.
La prevenzione dei danni da predatori al patrimonio zootecnico:strumenti tradizionali e innovativi per la difesa delle produzionie la conservazione delle specie protette / F.Sorbetti Guerri; D.Berzi; S.Innocenti; L.Conti. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 155-185.
La prevenzione dei danni da predatori al patrimonio zootecnico:strumenti tradizionali e innovativi per la difesa delle produzionie la conservazione delle specie protette
SORBETTI GUERRI, FRANCESCO;INNOCENTI, SARA;CONTI, LEONARDO
2009
Abstract
Nel corso degli ultimi anni si è assistito a una rapida espansione della presenza del lupo (Canis lupus) nel territorio toscano; la presenza del predatore però ha creato un conflitto durissimo con il settore zootecnico. Il danno alla base produttiva del comparto zootecnico non è limitato solo alla perdita dei capi ma anche al valore del danno indiretto: perdita di produzione lattea, perdita di capi di particolare pregio genetico, ecc. La prevenzione può contribuire alla riduzione del fenomeno entro limiti tollerabili consentendo così la coesistenza tra il predatore e le attività zootecniche, solo se realizzata in modo adeguato, con soluzioni validate e specifiche per le diverse tipologie aziendali e territoriali. Il Dipartimento di ingegneria agraria e forestale dell’Università di Firenze, in collaborazione con il Centro per lo Studio e la Documentazione sul Lupo, ha intrapreso uno studio volto alla caratterizzazione delle diverse tecniche di difesa proponibili, considerando i costi di acquisto, di installazione e di manutenzione e la funzionalità e proponibilità sia di opere tradizionali che di nuovi presidi introdotti recentemente sul mercato.File | Dimensione | Formato | |
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